Schede telefoniche, ecco quanto valgono, alcune sono così rare che possono renderti ricco

Quanto valgono le vecchie schede telefoniche? Sui social la domanda più ricorrente dalle persone che hanno svuotato cantine ritrovandosi tra le mani le cards della SIP e di Telecom Italia che servivano per telefonare dalle cabine senza usare i gettoni o le monete è propria questa. Se anche voi avete questa curiosità, sarete meravigliati nello scoprire che alcune possono valere una fortuna.

I giovani che sono nati con in mano uno smartphone si sono persi delle esperienze incredibili come il girovagare per la città in cerca di una cabina telefonica funzionante per poter telefonare. Sembra passato un secolo ma in realtà a molti dei nostri lettori sicuramente abbiamo sbloccato un ricordo!

Oggi alcune delle vecchie schede telefoniche in uso negli anni ’80 e ’90 del secolo scorso oggi sono diventate molto rare ed il loro valore è cresciuto nel tempo, facendole diventare degli oggetti molto ambiti dai collezionisti, ma quanto valgono di preciso?

Le vecchie schede telefoniche valgono tanto, sì ma non tutte

Con le carte prepagate della SIP e della Telecom era possibile avere in tasca un gruzzolo per poter utilizzare i telefoni pubblici senza il fastidio di portarsi addosso monetine e gettoni, era il metodo più comodo ai tempi, anche se non tutti gli utilizzatori hanno avuto la lungimiranza di conservarle. Se avessero saputo che decenni dopo il loro valore sarebbe salito così tanto non le avrebbero di certo gettate nei cestini dell’immondizia con leggerezza.

Vecchie schede telefoniche in attesa di sapere quanto valgono
Le vecchie schede telefoniche valgono tanto, sì ma non tutte – foto Facebook @Andrea Improta – cellulari.it

Alcuni esemplari di vecchie schede telefoniche oggi valgono un piccolo tesoretto. Tenete presente che le prime ad essere immesse sul mercato risalgono addirittura al 1975. Avevano la banda magnetica posizionata in verticale.

Successivamente sono arrivate quelle con tecnologie orizzontale Urmet, della serie ‘bianca’ e ‘rossa’ ed in seguito le schede sono diventate veicolo di messaggi a sfondo politico e sociale o anche pubblicitario.

Come capire il valore

Stabilire il valore di una scheda telefonica dipende da diversi fattori. In particolare dalla serie, dall’immagine riprodotta su di essa, poi il valore d’acquisto, la data di scadenza, la tiratura, l’azienda produttrice, la presenza di codici numerici o a barre.

Va valutato anche lo stato di conservazione, tra cui eventuali danni, graffi o parti mancanti. Per esempio, se l’angolo tratteggiato da staccare per usare la scheda è intatto, il valore sarà maggiore. Alcune schede, inoltre, assumono valore per delle stampe errate.

alcune schede telefoniche da 15000 lire
Come capire il valore – foto Facebook @Ignazio Spinoso – cellulari.it

Se consideriamo la serie turistica possiamo dire che ha un certo valore poiché è la prima scheda con su raffigurata un’immagine. Tra quelle più ricercate perché considerate pezzi rari ci sono anche le schede prodotte fra il ’77 e l’81 tra cui le schede SIDA e le citate carte Urmet, bianche e rosse, risalenti agli anni ’80.

Le carte ordinarie a tiratura elevata valgono pochi euro mentre alcune carte pubblicitarie a tiratura limitata, spesso realizzate per pubblicizzare aziende e società, carte celebrative per eventi o schede tematiche sono considerate speciali e quindi in questo caso il prezzo può salire.

Considerate infine che le schede telefoniche furono prodotte in tagli da 5000, 10.000 e 15.000 lire. Queste ultime, rilasciate in tiratura minore, sono considerate tra le più rare e quindi hanno più valore, come le carte SIM che valgono migliaia di euro.

Si parte da qualche centinaia di euro per arrivare, come nel caso della carta telefonica con la Torre di Pisa, ad una quotazione che tocca le cinquemila euro.

Non sono solo degli oggetti vintage per collezionisti nostalgici, quindi, ma veri e propri tesori che magari avete in soffitta o in qualche cassetto. Vale la pena controllare, non trovate?

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