Scatti una foto e rovini tutto: il dettaglio che ti mette nei guai

Facciamo foto con gli smartphone con la stessa costanza con cui mangiamo e dormiamo, eppure non ne conosciamo alcuni dettagli che possono davvero essere pericolosi. Ecco perché

L’estate del 2025 sta, lentamente, scivolando verso la propria fine. E come spesso da qualche anno a questa parte nella fase finale della stagione si fanno i bilanci. Bilanci che, ormai, includono anche quelli dei Giga occupati con le foto delle vacanze. Se un tempo la bella stagione veniva immortalata in due, massimo tre, mini album di foto cartacee frutto di rullini da 36 pose oggi ci troviamo con 36 foto al giorno nello smartphone.

Cosa succede facendo le foto con lo smartphone
Scatti una foto e rovini tutto: il dettaglio che ti mette nei guai (Foto Pixabay) – cellulari.it

Foto che occupano spazio. Foto che hanno un peso nel cloud. Foto che, forse, rivedremo raramente e che si fisseranno meno di quelle cartacee nella nostra memoria. Ma non solo. Le foto scattate con lo smartphone hanno, sovente, una particolarità che può essere pericolosa per sé stessi e per il luogo dove viene scattata. Una particolarità frutto di una funzione presente in tutti i device e che pochi conoscono. Vediamo insieme di cosa si tratta.

UNA FOTO CON LO SMARTPHONE E SEI NEI GUAI

Per circoscrivere il perimetro del tema partiamo dalla funzione. La funzione è il geotag ovvero il tag che si attiva per indicare il luogo dove viene scattata la foto. È una funzione presente su ogni smartphone e si attiva quando viene accesa la georeferenziazione. Ma perché rischia di essere una funzione pericolosa? I motivi sono essenzialmente due.

Attenzione quando scatti le foto con lo smartphone
Scatti una foto e rovini tutto: il dettaglio che ti mette nei guai (Foto Pixabay) – cellulari.it

Il primo è afferente ai luoghi dove vengono scattate le foto, soprattutto quelli fragili. Luoghi che come indica il Leave No Trace Center for Outdoor Ethics se non fossero taggati avrebbero meno afflusso turistico di massa, il cosiddetto overtourism che ne mette a rischio l’ecosistema

Puoi evitarlo così

Il secondo è di carattere personale. E in questo caso le recenti vicende di cronaca spiegano meglio di chiunque altro perché evitare il geotag. Il caso di scuola è quello della donna che ha postato su Instagram, con geotag, le sue vacanze a Civitanova Marche. Indicare la propria posizione ha permesso al suo ex fidanzato di raggiungerla e di aggredirla. Per non tacere delle centinaia di furti nelle case dove i ladri agiscono indisturbato sapendo, dai social e dal geotag, che il proprietario è altrove.

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