Ancora problemi per TikTok, questa volta è scontro con lo stato di San Marino: la causa intentata dal paese contro il colosso cinese.
Ancora problemi per TikTok, questa volta di natura legale. Se da un anno, la piattaforma social più amata dai giovani è in lotta con il Governo americano, adesso deve vedersela con lo Stato di San Marino. Un anno fa, le prime accuse da parte degli Stati Uniti, legate non solo ai molteplici disagi che il social cinese sta causando ai ragazzi, proponendo sfide al limite dell’assurdo solo per racimolare like, ma anche per via della battaglia su diritti, privacy e quote azionarie.
Non a caso, il presidente USA Donald Trump, dopo le minacce di bloccare TikTok negli Stati Uniti, con scadenza stabilita il prossimo settembre, ha chiesto a Pachino un accordo: se il social resterà in mano ai cinesi, l’algoritmo dovrà essere invece gestito dagli americani, anche per tutelare i dati personali degli utenti sul proprio territorio. Una forma di ricatto che la Cina probabilmente sarà costretta ad accettare pur di non perdere gli utenti americani, e quindi miliardi di introiti. Ora, però, ecco altre beghe per il social network.
Altre beghe per il social cinese TikTok: San Marino intenta causa contro il sistema di verifica dell’età
Nelle ultime settimane, il piccolo Stato di San Marino ha intentato causa contro TikTok, una causa che nelle ultime ore è stata vinta. Ora, il colosso della tecnologia dovrà risarcire 3,5 milioni di euro per una mancanza intollerabile nel sistema di verifica dell’età. Da tempo si sta combattendo contro la dipendenza da smartphone, che può causare gravi problemi, specie tra i più giovani.
Per tutelare le fasce di popolazione più giovani, tutti i social stanno adottando delle misure di sicurezza per verificare l’età minima per poter registrare l’utente. TikTok, che chiede un’età minima di 16 anni, per poter accedere chiede all’utente soltanto un autoconsenso. Una falla nel sistema, come l’ha etichettata il Tribunale della Repubblica di San Marino.
Il Tribunale di San Marino ha respinto il ricorso presentato da TikTok, costringendo il colosso cinese al pagamento di 3,5 milioni. Questa è la multa inflitta dall’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali. Al momento dell’iscrizione, non c’è un sistema efficace di verifica dell’età, dando modo a tutti di poter accedere alla piattaforma.
TikTok costretto al pagamento di una multa per la mancanza di un sistema valido di verifica dell’età
Il GDPR europeo, l’ente che regola la protezione dei dati, ha già stabilito la soglia dei 16 anni come età minima per poter iscriversi su TikTok. Occorre dunque un consenso esplicito, cosa che attualmente non c’è, visto che la piattaforma permette l’iscrizione a tutti quanti, tramite autoconsenso. San Marino ha vinto una battaglia importante per la tutela dei più piccoli.
La vittoria in tribunale spinge anche tutti gli altri Paesi del mondo a far valere i propri diritti e alla tutela della popolazione. TikTok, così come gli altri social, può essere molto pericoloso, soprattutto per via delle assurde challenge che ogni tanto lancia, e che hanno provocato anche dei morti, per via di alcuni contenuti troppo espliciti, e ovviamente per via del fenomeno del cyberbullismo.
L’Europa adesso sta pensando a quale strategia adottare per dare modo ai ragazzi di iscriversi sui social, tenendo effettivamente conto dell’età. Una soluzione può essere rappresentata dal Wallet europeo, che sarà introdotto dal prossimo anno in tutta l’Europa, con i documenti già caricati sul telefono. Prendendo i dati del Wallet, i social possono conoscere l’effettiva data di nascita dell’utente, e bloccarlo se questo non ha raggiunto l’età minima per la registrazione.