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Samsung vuole rivoluzionare le proprie fotocamere: ricerche su un nuovo materiale

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Pasquale Conte

Samsung lavora alle fotocamere con un nuovo materiale in fase di studio. Si potrebbero ottenere risultati mai visti prima d’ora

Le fotocamere di Samsung potrebbero registrare un update rivoluzionario (Adobe Stock)

Proseguono le ricerche da parte di Samsung, per un’innovazione continua tanto per gli smartphone quanto per gli altri prodotti della sua gamma. Uno studio si sta concentrando nello specifico sulle metalenti, ossia lenti composte non da vetro, ma da nanoparticelle di altri materiali che consentono di ridurre lo spessore delle ottiche. In questo modo, sarebbero più adatte per l’impiego degli smartphone.

Ne ha parlato il direttore della Corporate R&D Institute di Samsung nel corso di un’intervista a margine dell’evento Nano Korea 2021 che ha avuto luogo a Seul. Il gigante hi tech sta inoltre studiando metodi per applicare la nanotecnologia alle lenti e di inserire poi i risultati in un contesto produttivo. Ad oggi, sono già state prodotte ottiche con 7 metalenti.

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Samsung studia le metalenti per le fotocamere: di cosa si tratta

Ecco cosa sono le metalenti e quali benefici potrebbero portare (AdobeStock)

Samsung vuole utilizzare le metalenti per applicarle alle proprie fotocamere. Ma di cosa si tratta? Nel 2016, uno studio di Harvard guidato dal ricercato Federico Capasso le ha portate alla ribalta, spingendo il World Economic Forum a inserirle tra le tecnologie più di spicco che stanno emergendo al mondo. La differenza sostanziale sta nel fatto che, invece del vetro, le metalenti sono composte da nanoparticelle di biossido di titanio. La particolarità sta nel fatto che non assorbe o disperde la luce.

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Sono organizzati in maniera tale che ogni costruzione del pilastro è in grado di gestire le onde luminose in maniera alternativa. Secondo quanto riferito dallo studio condotto ad Harvard nel 2016, i risultati parlano di una qualità di obiettivi allo stato dell’arte, con il grande vantaggio di essere su scala nanometrica e con zoom fino a 170x.

Con un gruppo nano-ottico nello smartphone, si potrebbe godere di un recupero consistente nello spessore del modulo, senza perdere però le caratteristiche ottiche. Ci sono poi particolari lunghezze focali che si possono ottenere, stendendo orizzontalmente gli obiettivi dei telefoni.

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Pasquale Conte

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