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Sai come ha pagato il primo cliente di Amazon? Non ci avrebbe pensato nemmeno Jeff Bezos

Published by
Sebastiano Spinelli

Ti sei mai chiesto in che modo è stato pagato il primo ordine su Amazon? La notizia ti sconvolgerà: è successo davvero

Amazon, fondata nel 1994 da Jeff Bezos, ha riscosso un successo incredibile. Nel giro di diversi anni è diventata la principale piattaforma e-commerce di tutto il mondo. Riesce ad effettuare spedizioni da ogni angolo del pianeta, e come se non bastasse è acclamata da tutti. Il servizio che offre non ha eguali dopotutto, nonostante esistano tanti altri siti molto simili (eBay o Wish sono un esempio).

Cosa sappiamo sul primo ordine di Amazon? – Cellulari.it

Tuttavia, la sua storia è altrettanto particolare. I primi mesi della sua nascita non erano rosei, anche perché non c’erano vendite. Dovevano sforzarsi per trovare una persona che volesse comprare dei prodotti, ed era davvero difficile in quel periodo. Durante i primi sei mesi, però, qualcuno volle fare un acquisto. Si tratta della prima compravendita mai registrata su Amazon. Ciò che incuriosisce è il metodo con cui venne effettuata.

Il primo pagamento di Amazon, nessuno se lo aspetterebbe così: da non credere

Un utente dalla Bulgaria aveva comprato un prodotto dal costo di duecento dollari. Una cifra piuttosto alta se si considera che fu il primo acquisto di Amazon, sempre nei sei mesi del suo lancio. Jeff Bezos era entusiasta all’idea che qualcuno volesse comprare i prodotti esposti, che all’epoca non erano neanche tanti. A sorprenderlo fu il metodo di pagamento, che non avvenne tramite contactless come molti di voi potrebbero pensare.

Nessuno avrebbe mai immaginato in pagamento in questo modo – Cellulari.it

L’utente spedì il denaro in contanti. Aveva inserito due banconote da cento dollari all’interno di un floppy disk. Per inserirli aveva alzato la piccola apertura in metallo, così da incastrarli al suo interno. Era stato costretto ad accartocciarli così che potessero entrare. Il metodo fu strano, ma efficace per poter comprare il prodotto che lui desiderava. Qualcosa dal costo di duecento dollari, e che probabilmente gli serviva. Ma perché aveva pagato in questo modo?

L’utente, all’interno del floppy disk, lasciò anche una nota. Affermava di non fidarsi dei servizi doganali e temeva che gli rubassero i soldi. Così ha preferito nasconderli all’interno del floppy disk, in maniera tale che non li trovassero. Al giorno d’oggi non ci sarebbe modo di nasconderli, ma ai tempi era molto più facile nascondere degli oggetti. Una storia del genere non può essere dimenticata: è più che reale.

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Sebastiano Spinelli

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