Rischi di perdere la pensione: l’errore che in molti stanno commettendo

In tanti stanno perdendo la pensione per via di un errore: non commetterlo anche tu. Ecco di cosa si tratta. 

E se per un errore perdessi la pensione, quella per cui hai lavorato una vita intera? È quello che stanno vivendo tantissimi pensionati quando già pensavano di poter ricevere mensilmente l’importo tanto meritato. 

Donna pensierosa guarda nel vuoto
Rischi di perdere la pensione: l’errore che in molti stanno commettendo – cellulari.it

Non rischiare anche tu di perdere la pensione per questo errore. Meglio che tu sia consapevole di cosa non dovresti fare per non perdere il trattamento. 

L’errore da non commettere se non vuoi perdere la pensione

Tante persone continuano a lavorare dopo essere andate in pensione, per diversi motivi, ma si rischia grosso a farlo. Anche se è abbastanza frequente che questo accada (l’ISTAT ha stimato che un pensionato ogni 10 continui a lavorare dopo essere andata in pensione), è davvero possibile farlo?

Uomo al PC
L’errore da non commettere se non vuoi perdere la pensione – cellulari.it

Tanti pensionati continuano a lavorare per “integrare” una pensione piuttosto bassa. Eppure ci sono pensionati che non possono lavorare non per le condizioni di salute precarie e nemmeno perché non trovano nuova occupazione. Il motivo nasce dal fatto che sono andati in pensione con misure che non consentono di lavorare, altrimenti si corrono seri rischi di dover restituire le prestazioni percepite.

Esistono misure che permettono di andare in pensione solo dichiarando o dimostrando di aver cessato l’attività lavorativa e alla data della domanda bisogna risultare privi di lavoro. Nulla vieta al pensionato di tornare a lavorare dopo essere andato in pensione ma ci sono altre misure di pensionamento che invece prevedono un particolare effetto per chi torna a lavorare.

Quindi, nel caso in cui l’interessato trovasse un nuovo lavoro rischierebbe seriamente di perdere quella parte di pensione, abbassandone l’importo. Infine ci sono misure che invece non consentono proprio di lavorare come per esempio la quota 103 e l’Ape sociale. Lo stesso per chi è uscito dal lavoro con le quota 100 o 102 (che cessa di essere applicato a 67 anni, quando si viene svincolati dall’obbligo di non svolgere alcuna attività lavorativa). 

Chi esce dal lavoro con la quota 103 o l’Ape sociale non può lavorare se non svolgendo lavori autonomi a carattere occasionale e fino alla soglia massima di 5.000 euro di reddito da queste attività. Quindi, se si torna a lavorare essendo usciti dal lavoro con queste misure, sia con un normale lavoro autonomo che con un lavoro subordinato, la pensione viene sospesa e i ratei incassati nello stesso anno del ritorno a lavorare, vanno restituiti.

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