Revoca dell’assegno divorzile se fai questo errore: la conferma è arrivata

Commettendo questo errore si va incontro alla revoca dell’assegno divorzile, la conferma arriva dalla Cassazione.

Tra le varie questioni da stabilire in una causa di divorzio tra due persone sposate c’è quella dell’assegno divorzile, di fatto un contributo economico versato da un coniuge all’altro dopo l’effettivo divorzio.

documenti di divorzio ed euro
Revoca dell’assegno divorzile se fai questo errore: la conferma è arrivata – cellulari.it

La misura viene disposta dal giudice a seconda dei casi e non risulta quindi un diritto che viene assegnato in automatico; tendenzialmente, è attribuito al coniuge ritenuto più “debole” economicamente, per garantire  la possibilità di mantenere un tenore di vita adeguato. Viene calcolato in base al contributo dato alla famiglia e la differenza reddituale tra i coniugi.

Detto che, il giudice, decide caso per caso se assegnare l’assegno divorzile, nonché eventualmente la sua cifra, commettere questo errore potrebbe segnare definitivamente la perdita di questo beneficio, anche se durante la causa di divorzio era stato precedentemente assegnato. A cosa bisogna stare attenti? La specifica della Cassazione fa chiarezza sulla situazione.

Revoca assegno divorzile in questa specifica circostanza: la Cassazione è chiara

Stando a quanto riportato da QuiFinanza, la recente sentenza n. 25523/2025 della Suprema Corte ha fatto chiarezza riguardo alla revoca dell’assegno divorzile, disposto dal giudice a carico dell’ex coniuge; come sottolineato dalla Cassazione, infatti, può arrivare lo stop periodico nel caso di rifiuto di un’offerta di lavoro.

stretta di mano e martello del giudice
Revoca assegno divorzile in questa specifica circostanza: la Cassazione è chiara – cellulari.it

In un particolare caso, dove è stata confermata la revoca dell’assegno divorzile alla donna, la Cassazione ha spiegato che un “no” ad un’offerta di lavoro serio e stabile, che garantirebbe un reddito comparabile con l’assegno divorzile, fa di fatto decadere il diritto ad incassarlo. Il presupposto fondamentale è infatti l’inadeguatezza dei mezzi di sostentamento dell’ex coniuge che lo riceve.

Il rifiuto di un’offerta di lavoro del genere, è un comportamento che fa presumere che non può essere presente l’inadeguatezza dei mezzi di sostentamento; essendo l’altro presupposto fondamentale l’impossibilità oggettiva di procurarsi tali mezzi di sostentamento, il rifiuto incide in maniera inevitabile.

L’assegno di divorzio mira a riequilibrare quanto fatto durante il matrimonio, anche eventuali sacrifici che implicano l’impossibilità di lavorare per curarsi della famiglia e garantire invece una carriera all’altro coniuge.

Percepirlo non autorizza a rimanere inattivi, aggrappandosi all’ex coniuge per il proprio sostentamento; questa nuova sentenza della Cassazione, in tal senso, è stata molto importante, anche perché vi è stato ricordato che l’assegno di divorzio non è un vitalizio, ma ha la funzione di sostegno temporaneo per garantire una transizione dalla vita di coppia alla vita fuori dal nucleo familiare originario. E’ poi compito del giudice stabilire se l’offerta di lavoro sia congrua o meno.

Gestione cookie