Il Ministero dell’Interno ha diffuso un rapporto sui reati informatici più diffusi nel 2021, tra gli immancabili attacchi phishing, certificazioni verdi false e i fenomeni di adescamento online dei minori
I reati informatici sono in costante crescita sul web e il bilancio relativo all’anno appena concluso è tutt’altro che di segno positivo. Secondo l’ultimo rapporto del Ministero dell’Interno, le insidie su Internet hanno infatti coinvolto un largo numero di utenti di età diversa, sfruttando anche alcuni temi particolarmente incisivi e ricorrenti come ad esempio i falsi Green Pass distribuiti tramite Telegram, l’app di messaggistica istantanea realizzata dai fratelli Durov. Vediamo quindi quali sono stati i trend più diffusi sul web durante il 2021 e che inevitabilmente potrebbero condizionare anche questo 2022, anno che secondo gli esperti determinerà un incremento del cybercrimine a danno soprattutto delle aziende.
Leggendo il consuntivo del Viminale, si evince in primo luogo uno sgradevole aumento dei casi di adescamento online dei minori e dei fenomeni dei cosiddetti sextortion e revenge porn. Si tratta di temi che purtroppo tornano di tanto in tanto di stretta attualità e che possono segnare irrimediabilmente l’onorabilità e la reputazione delle vittime, ragion per cui occorre mantener alta la soglia di attenzione anche attraverso una maggiore responsabilizzazione e azioni di prevenzione della violenza di genere.
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Anche gli attacchi phishing sono diventati ormai un fattore dilagante nel 2021. Che si tratti di una mail contenente un mirabolante buono omaggio o link strani veicolati attraverso le principali applicazioni di messaggistica, il fenomeno delle truffe digitali sta condizionando pesantemente l’accesso su Internet. Nonostante la varietà di attacchi (via mail, SMS o tramite app), l’obiettivo dei cybercriminali è sempre lo stesso: carpire i dati personali e bancari delle vittime, che vengono successivamente venduti sul Dark Web oppure sfruttati per alleggerire i portafogli delle vittime.
Il 2021 ha tuttavia segnato una novità tra i reati informatici: la falsificazione dei Green Pass. Si tratta di vere e proprie truffe che prometto all’utente di ottenere un Green Pass falsificato in cambio di un corrispettivo. Al di là della disdicevole pratica (che di fatto mette in pericolo la salute pubblica), questi raggiri rappresentano un modo per estorcere denaro alla vittima, sfruttando la pressione psicologica determinata su quest’ultimo come ad esempio la minaccia di essere denunciati alle Forze dell’Ordine.
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Il rapporto del Viminale sottolinea comunque il prezioso lavoro della Polizia Postale, con risultati certamente importanti nella prevenzione e protezione dei nostri dati personali.
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