Quando conviene cambiare cellulare: i segnali da non ignorare

I nostri smartphone non sono eterni. Ci sono momenti in cui questi vanno cambiati e segnali di cedimento a cui fare attenzione.

Smartphone da cambiare
Quando conviene cambiare cellulare: i segnali da non ignorare – Cellulari.it

Tutti noi – da molti anni a questa parte, ormai – utilizziamo, quotidianamente, i nostri smartphone per restare in contatto con famiglia e amici, lavorare, navigare su Internet, scattare foto, guardare serie TV e film, ascoltare musica, fare acquisti e molto altro. Se prima i cellulari servivano soltanto a telefonare, ora sono dei piccoli computer che possiamo portare sempre con noi. Una volta, non lo avremmo mai detto.

Ogni anno, escono nuovissimi modelli per invogliare ad acquistarne una versione più recente. Ovviamente, non sempre è il caso di farlo, perché un dispositivo può avere tanti anni di onorata carriera alle spalle e andare ancora più che bene. Ma quali sono i segnali da non ignorare? Scopriamo quando conviene cambiare cellulare.

Cambiare smartphone, i segnali da non sottovalutare per cambiare cellulare

Ci sono dei campanelli d’allarme che non vanno sottovalutati, sebbene non sempre occorra cambiare cellulare ogni anno, ogni due anni o dopo quattro-cinque anni di utilizzo. Potrebbe, infatti, essere uno spreco di soldi. Certo è che è da evitare il fatto di ritrovarsi con un cellulare inaffidabile o lento, rischiando anche di perdere tutto. Molto dipende dall’utilizzo che si fa e dallo stato del dispositivo, appunto. Ogni quanto cambiare smartphone, quindi? Ecco quali sono i segnali da non sottovalutare per cambiare cellulare.

Cellulare da cambiare
Cambiare smartphone, i segnali da non sottovalutare per cambiare cellulare – Cellulari.it
  1. La batteria dura poco: dopo due anni di utilizzo, la batteria potrebbe iniziare a dare dei problemi. Questo accade soprattutto quando se ne fa un uso intensivo o si carica in modo errato. Negli ultimi modelli, poi, la batteria non è rimovibile e per cambiarla – si può fare – è necessario l’intervento di un tecnico, che smonti il dispositivo. La soluzione è, quindi, quella di far cambiare la batteria, oppure comprare direttamente uno smartphone nuovo.
  2. Gli aggiornamenti di sicurezza non sono disponibili ed è lento: dopo quattro anni – più o meno – potrebbe verificarsi mancanza del supporto software e, quindi, di aggiornamenti di sicurezza. Anche le app potrebbero non essere più aggiornabili e il dispositivo potrebbe risultare lento. Questo, infatti, avviene spesso quando si tratta di smartphone datati. Ovviamente, mantenere i propri dati personali al sicuro è di fondamentale importanza, quindi – in questo caso – occorre valutare l’acquisto di un nuovo telefono.
  3. È usurato o rotto: dopo un po’ di tempo – anche con la migliore manutenzione – lo smartphone potrebbe essere particolarmente usurato o, addirittura, rotto. Potrebbero, quindi, non funzionare il touchscreen, le porte USB o altro.

Il cambio smartphone deve, quindi, essere valutato attentamente, bilanciando le reali esigenze, i costi, la durata del cellulare in questione e ciò che ancora è in grado di fare. Potrebbe anche capitare di dover liberare la memoria del telefono perché piena, come possiamo leggere sulla guida pubblicata da Buongiorno.it. Ovviamente, non dimenticare – come detto – di effettuare periodicamente il backup di tutti i dati, così da non perdere nulla. Scopri anche quali sono i top smartphone da lavoro.

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