Puoi dire addio ai controlli fiscali: il metodo per tutte le partite IVA che in pochi conoscono

I controlli fiscali non ti faranno più paura: questo è il metodo che tutte le partite IVA dovrebbero conoscere. 

I controlli fiscali fanno paura, soprattutto alle partite IVA che evitano così di mettere in atto dei comportamenti che potrebbero insospettire il Fisco. Ma con un semplice metodo che in pochi conoscono, si eviteranno i controlli fiscali. 

Documenti, foglio con scritto "Taxes", penna, calcolatrice
Puoi dire addio ai controlli fiscali: il metodo per tutte le partite IVA che in pochi conoscono – cellulari.it

Si otterranno anche dei vantaggi grazie agli indici ISA, delle “pagelle” del Fisco, bypassndo così eventuali accertamenti fiscali e possibili sanzioni. Ecco cosa sapere su questo metodo. 

Il metodo per dire addio ai controlli fiscali

Il Fisco valuta annualmente l’affidabilità di un’impresa o di un professionista mediante gli Indici Sintetici di Affidabilità (ISA). A questi viene attribuito un punteggio da 1 a 10 che incide su controlli, rimborsi e benefici fiscali.

Documenti, lente di ingrandimento, calcolatrice
Il metodo per dire addio ai controlli fiscali – cellulari.it

Questo punteggio non è altro che il risultato di una serie di analisi che incrociano i dati contabili, economici e organizzativi dell’attività del contribuente con fattori esterni come:

  • l’andamento del mercato (domanda e prezzi applicati)
  • la concorrenza
  • le peculiarità del territorio in cui si opera

Gli Indici si basano su due tipi di indicatori:

  • elementari di affidabilità, che misurano la coerenza tra dati contabili e strutturali dell’attività
  • elementari di anomalia, che invece fanno emergere situazioni anomale (ricavi molto bassi o dati mancanti). Queste possono ridurre di molto il voto finale

Vengono presi in considerazione anche altri elementi come i costi di produzione, le dinamiche della domanda e le condizioni economiche dell’area geografica in cui si opera. Imprese e professionisti devono compilare ogni anno il Modello ISA, allegandolo alla dichiarazione dei redditi. Qui vanno riportati dati contabili, informazioni strutturali e il codice ATECO dell’attività. 

L’Agenzia delle Entrate unisce altre informazioni a queste fornite dal contribuente come codice fiscale, codice ISA e tipologia di reddito, e poi viene fuori il voto finale. La mancata trasmissione del Modello ISA può costare una sanzione compresa tra 250 e 2.000 euro. Chi consegue un punteggio alto può avere diversi benefici come accedere più rapidamente ai rimborsi fiscali, ridurre i tempi degli accertamenti fiscali, in alcuni casi, evitarli del tutto.

Al contrario, un voto basso può attirare verifiche e accertamenti da parte del Fisco. Ma tutti i contribuenti possono migliorare il loro punteggio fornendo sempre dati completi e corretti, mantenendo una contabilità ordinata e coerente, integrando la dichiarazione con componenti positive non registrate nelle scritture contabili e così via. Quindi, un ISA alto vuol dire anche avere un rapporto con il Fisco trasparente, evitando anche gli accertamenti fiscali.

Gestione cookie