Chi possiede i requisiti può andare in pensione ben 5 anni prima sfruttando questa agevolazione: non fartela scappare.
In attesa di novità dalla nuova manovra economica del Governo, continuano i dibattiti su tematiche piuttosto importanti nel nostro paese come contratti di lavoro e pensioni; ci sono molti lavoratori che, arrivati agli ultimi step della loro attività, stanno già programmando la loro uscita dal lavoro.
Scegliere l’opzione giusta e più vantaggiosa non è sempre facilissimo: per questo, è bene conoscere ogni dettaglio e in caso di dubbi farsi affiancare dagli esperti. C’è però una buona notizia per molti, perché grazie a questa agevolazione è possibile andare in pensione 5 anni prima rispetto al previsto.
Come fare per sfruttarla? Quali sono i requisiti attraverso i quali si può beneficiare di questa agevolazione? Tutti i dettagli da sapere per essere informati e valutare la propria posizione, in molti non hanno già nessuna intenzione di farsela scappare.
Come segnalato anche dal sito investireoggi.it, è possibile andare in pensione 5 anni prima sfruttando due opzioni pensionistiche. La prima, riguarda la pensione anticipata ordinaria: si può accedere a questo requisito con 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne e 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, con una finestra di 3 mesi prima della decorrenza dopo aver maturato il diritto. Oltre alla pensione anticipata, esiste Quota 41 per i lavoratori precoci, ovvero tutti quei lavoratori che hanno versato almeno un anno di contributi prima dei 19 anni, e che rientrano inoltre nelle categorie protette (lavori gravosi o usuranti, invalidi, caregiver, disoccupati).
Per raggiungere i requisiti necessari a sfruttare queste opzioni, esistono poi diversi strumenti: ad esempio, il riscatto della laurea, che permette di recuperare contributi fino ad un massimo di 5 anni (la durata del percorso di studi). Chi avesse dei dubbi circa i contributi versati, può verificare direttamente la sua situazione controllando l’estratto conto contributivo, o richiedendo direttamente all’INPS l’Estratto Conto Certificativo all’INPS.
In questo modo, il contribuente può verificare se il servizio militare (per chi lo avesse fatto) è stato accreditato come utile, se mancano dei contributi, se si sono maturati benefici contributivi aggiuntivi e, per le donne, se è possibile riscattare dei periodi di maternità avvenuti fuori dal rapporto di lavoro. Come già detto, in caso di difficoltà, è possibile chiedere aiuto a diverse figure professionali rivolgendosi a patronati e CAF vari.
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