Paghi troppo al tuo amministratore di condominio perché il suo stipendio è troppo alto? Ecco come puoi intervenire a livello legale.
Avere una casa all’interno di un condominio implica non soltanto di rispettare alcune regole di buona convivenza (una casa isolata, in questo senso, offre molta più “libertà”) ma anche delle spese per il mantenimento di tutto lo stabile, che possono essere di natura ordinaria (pulizia, manutenzione etc…) o di natura straordinaria, come particolari interventi a livello strutturale e non solo.

Oltre a questo, c’è da pagare l’amministratore di condominio, colui il quale (dopo essere stato assunto dai condòmini) si occupa della gestione dell’intero stabile, oltre che dell’esecuzione delle delibere assembleari; per la legge, è di fatto l’organo esecutivo di tutto il condominio.
Come ogni altra persona che eserciti una professione, anche l’amministratore di condominio necessita di uno stipendio: è un ruolo in cui si deve avere competenza e formazione e, dunque, va retribuito. Ma come fare se ci rendiamo conto che, ad esempio, guadagna un po’ più del necessario? Ecco come intervenire a livello legale.
Stipendio dell’amministrazione di condominio, cosa dice la legge se ci sono sospetti di irregolarità
Stando a quanto riportato da Brocardi, una nuova sentenza del Tribunale di Milano offre nuove indicazioni riguardo l’amministratore di condominio e il suo compenso. Secondo la sentenza n. 4949 della sezione civile del suddetto tribunale, infatti, se il nuovo amministratore guadagna molto di più rispetto al suo predecessore, la sua nomina (e dunque la delibera che ha stabilito ciò) è da considerarsi nulla.

Nell’accogliere la causa di alcuni condòmini verso il condominio, il Tribunale di Milano (come riporta la fonte) ha affermato che il sindacato dell’autorità giudiziaria sulle delibere condominiali deve includere il riscontro della legittimità degli atti in oggetto.
Anche la Cassazione ha specificato che, in caso di contestazione, il giudice deve valutare, in base agli elementi a sua disposizione forniti, se la delibera del condominio abbia deciso il compenso nell’interesse di tutti i condomini, o se effettivamente ci sia stata l’intenzione di recare vantaggi all’amministratore in carica.
In sostanza, dunque, un o più condòmini hanno diritto a presentare dei ricorsi nel caso il compenso dell’amministratore non sia in linea con i parametri vigenti; ovvio che il lavoro dell’amministratore va retribuito, ma il giusto, senza lucrare sulle tasche dei proprietari degli appartamenti.