Ami i messaggi vocali e li preferisci a quelli di testo? Ecco il motivo psicologico per cui hai questa preferenza.
Con le app di messaggistica istantanea possiamo comunicare in tempo reale con gli altri non solo inviando messaggi di testo ma anche vocali. E c’è chi li preferisce di gran lunga ai primi perché è più facile inviarli e sono più immediati.
Infatti, possiamo far capire molto di più ciò che stiamo dicendo con il nostro tono della voce, dando un’inclinazione al contenuto del messaggio (siamo arrabbiati, siamo tristi, siamo seri). Insomma, sono tanti i motivi per cui le persone preferiscono i messaggi vocali ai messaggi di testo. Ma è stata proprio la psicologia a rivelare ancora di più su questa preferenza.
C’è di più: ci sono persone che preferiscono i messaggi vocali anche alle chiamate e non solo ai messaggi di testo. E questo rivela tanto della personalità di qualcuno. Sono soprattutto i giovani a preferire questa forma di comunicazione tant’è che le chiamate “tradizionali” non le utilizzano proprio.
Oltre a voler ottimizzare il tempo, in realtà i messaggi vocali sottolineano come siamo sempre più concentrati sul nostro messaggio e su ciò che vogliamo trasmettere, quando e come vogliamo, che sull’ascoltare davvero l’altra persona in modo diretto. Mentre una telefonata ha un’immediatezza e un’urgenza, con una nota vocale si può scegliere quando ascoltare e quando rispondere, anche preparandosi la risposta a tavolino.
Anche se i social ci “fanno credere” di essere connessi agli altri praticamente sempre, in realtà non è così. E il preferire i messaggi vocali alle chiamate o ai messaggi di testo, lo conferma. Stiamo arrivando a temere le conversazioni dal vivo e di qualità. Prima di inviare un audio, infatti, lo esaminiamo, lo riascoltiamo per capire se abbiamo “parlato bene”, se il nostro tono di voce “è giusto”.
Così da avere la certezza che ci stiamo esprimendo in base a ciò che vogliamo trasmettere mostrando la nostra versione migliore o nascondendo il nostro stato emotivo. Un messaggio vocale ci permette di concentrarci su ciò che vogliamo dire senza pensare all’impatto sulla persona che lo riceve. Anche ascoltare un messaggio di qualcuno ad una velocità più elevata vuol dire perdersi parte del messaggio. Insomma, negli ultimi anni abbiamo cambiato il nostro modo di comunicare con gli altri.
La comodità dei messaggi vocali è indiscussa ma a volte sarebbe bene “tornare indietro” alle classiche telefonate per non perdere davvero quelle sfumature di un “rapporto” che così vengono meno. Lo stesso messaggio vocale che “prepariamo” come fosse un copione, perde la sua spontaneità e questo a lungo andare può non essere positivo anche nei rapporti che creiamo con gli altri.
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