Pezzotto nel mirino: stangata da 16.000€ in arrivo per chi lo usa

È davvero caccia aperta a tutti quelli che anziché pagare gli abbonamenti decidono di pagare per usare il cosiddetto pezzotto: le multe potrebbero arrivare anche a 16.000 euro.

Quello della pirateria informatica è un problema che in pratica è nato insieme a internet. Con il passare degli anni e con l’evoluzione delle tecnologie, siamo arrivati ad avere sistemi, illegali ovviamente, che consentono con un unico abbonamento a prezzi stracciati di avere a disposizione tutto ciò che c’è sulle varie piattaforme di streaming senza doversi preoccupare di nulla.

tasto sulla tastiera con IPTV
Pezzotto nel mirino: stangata da 16.000€ in arrivo per chi lo usa – cellulari.it

Ma da un po’ di tempo, soprattutto nel nostro paese ma non solo, gli organi preposti al controllo e alla protezione di alcuni frutti dell’ingegno umano hanno messo in piedi una struttura appositamente studiata per contrastare e fermare tutto l’apparato legato al cosiddetto pezzotto e alle IPTV. Sono infatti arrivate per esempio le prime multe.

Ma a quanto pare questo sistema di deterrenza non sta ancora dando i frutti sperati, e allora c’è chi propone di rincarare la dose, in pratica triplicando la multa che è possibile comminare a chi viene pizzicato a eludere così il copyright.

Le IPTV e il pezzotto sempre più nel mirino: si parla di 16.000 euro di multa

Per riuscire a guardare le partite che per esempio vanno in onda in esclusiva per l’Italia su DAZN, oppure per guardare la nuova stagione di Squid Game o di Mercoledì che vanno su Netflix, è necessario attivare un abbonamento.

mano che usa il telecomando
Le IPTV e il pezzotto sempre più nel mirino: si parla di 16.000 euro di multa – cellulari.it

Ma se si volesse effettivamente attivare un abbonamento per coprire tutto il proprio tempo libero (questi sono i prezzi DAZN), si rischierebbe di spendere centinaia e centinaia di euro al mese. Ed ecco allora che la soluzione più intelligente sembra essere quella di fare un unico abbonamento a una piattaforma che potenzialmente offre tutto quello che c’è da vedere a una frazione del costo reale.

Il problema è che dietro questi abbonamenti così stuzzicanti si trovano molto spesso organizzazioni criminali che non solo compiono un reato proponendo e diffondendo questo genere di abbonamenti illegali, ma che poi con i proventi di queste attività finanziano altre attività ancora più pericolose.

Nella lotta contro la pirateria, che nel caso di IPTV e pezzotto è collegata quindi al crimine organizzato, negli ultimi anni nel nostro paese è stato creato l’altisonante Piracy Shield. Un sistema che cerca di colpire contemporaneamente chi fornisce questi contenuti ma anche gli utenti finali.

E in particolare proprio agli utenti finali sono rivolte le multe che possono arrivare ora a 5.000 euro in caso di recidiva.

Ma questo limite potrebbe essere innalzato enormemente. Secondo una proposta portata avanti da Marco Osnato, che è presidente della commissione Finanze, le multe dovrebbero passare a un minimo di 500 euro e raggiungere il tetto massimo di 16.000 euro.

Il denaro così raccolto andrebbe poi al fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo. La proposta di Osnato non è però frutto solo del suo lavoro singolo, ma di un lavoro fatto di concerto con Guardia di Finanza e Lega Calcio, insieme alle società sportive.

Alzare il limite massimo delle multe e alzare anche il minimo potrebbe servire, questa è l’idea dietro questa proposta, a dissuadere effettivamente i potenziali utenti finali di queste tecnologie che ledono i diritti d’autore. Un sistema che va quindi potenzialmente a colpire il portafoglio e così facendo dovrebbe ridurre il numero di quelli che cercano di abbonarsi.

Chissà se anche contro tutti quelli che hanno sfruttato materiale protetto da copyright per addestrare l’intelligenza artificiale si ricorrerà a questo genere di sistemi di dissuasione.

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