Non c’è pace per i pensionati, partono gli accertamenti a tappeto e finiscono tutti sotto la lente d’ingrandimento: il punto della situazione.
Molti pensionati non potranno dormire sonni tranquilli per via dei nuovi controllo in corso da parte del Fisco. In attesa di capire se, nei prossimi mesi, arriveranno delle sostanziali novità sul tema pensioni (la manovra fiscale 2026, in questo senso, farà maggior chiarezza) ci sono diversi dettagli a cui fare attenzione.
La novità più importante che dovrebbe arrivare nel prossimo 2026 è la pensione a 64 anni con Trf, anche se un recente studio della Cgil ha messo in evidenza come, con l’aumento della soglia necessaria e degli anni di contributi, sarà sempre più difficile e costoso raggiungere i requisiti per i lavoratori che vogliono andare in pensione.
La tematica continua ad essere molto calda nel nostro paese, mentre l’Inps deve comunque fare i conti anche con tutti quei pensionati che percepiscono l’assegno ma non vivono più in Italia. In questo periodo, sono scattati dei controlli molto severi e i pensionati all’estero devono stare attenti.
Come riportato anche dal sito QuiFinanza, dall0 scorso 17 settembre l’Inps ha avviato i controlli sull’esistenza in vita dei pensionati all’estero: in sostanza, sono partiti accertamenti per gli italiani pensionati residenti in Europa, Africa e Oceania, con l’esclusione al momento dei Paesi scandinavi e dell’Europa orientale (c’è già stata, in precedenza, una fase di accertamenti).
Sono molti i pensionati italiani che hanno deciso di vivere gli ultimi anni di vita lontani dal nostro paese, ma che comunque percepiscono la pensione dall’Inps; per evitare però che vengano elargite somme a cittadini defunti, l’Inps ha deciso di avviare una serie di controlli per verificare l’effettivo stato in vita di chi vive fuori dall’Italia.
Le comunicazioni sono state affidate a Citibank N.A., che invierà a tutti gli interessati un modulo da restituire, compilato, entro il 15 gennaio. Come stabilito dal recente messaggio Inps n. 2624, nella comunicazione sono riportate tutte le istruzioni da seguire, con tanto di elenco di documenti necessari.
Nel caso la documentazione non venisse inviata, il pensionato potrà ritirare l’assegno di febbraio 2026 esclusivamente di persona, in un’agenzia Western Union del proprio paese di residenza. Se, oltre a non inviare il modulo, non verrà nemmeno ritirato l’assegno secondo questa modalità, o il modulo non arrivi all’Inps entro il 19 febbraio 2026, la pensione verrà sospesa a partire da marzo 2026.
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