Ora solare fa rima con ora legale. Puntuale come ogni Primavera, stavolta domenica 28 marzo alle 2 di notte, bisogna spostare le lancette dell’orologio, oppure mettere il 3 (alla stessa ora) nel caso di apparecchi digitali non auto aggiornati, grosso modo computer e smartphone. Si dormirà un’ora in meno, in compenso si sfrutterà la luce del sole: insomma, la classica frase: si allungano le giornate.
Nei paesi dell’Unione europea l’ora legale ha inizio l’ultima domenica di marzo e termina l’ultima domenica di ottobre. Anche Liechtenstein, Andorra, Monaco, San Marino, Svizzera, Norvegia e Città del Vaticano seguono le stesse regole. Anche il Regno Unito, nonostante la Brexit.
Per ragioni politiche in alcuni paesi l’ora solare è di fatto sospesa, si adotta l’ora legale per tutto l’anno. Anche l’Italia potrebbe passare a questa “forma di vita” con un orario unico che dura 365 giorni, 366 con il bisestile.
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Sessanta minuti di luce naturale in più ha voluto dire un risparmio energetico quantificato – in Italia – in oltre un miliardo e 700 milioni di euro, nel periodo 2004-2020. Ma l’Europa ha chiesto di uniformare l’orario a livello comunitario, a partire proprio dal 2021.
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Una richiesta che risale al 2018 con l’approvazione con l’84% dei voti di una risoluzione che prevede l’abolizione dell’obbligo per i diversi Stati membri di cambiare l’orario due volte all’anno. L’Italia è stata storicamente riluttante a questo cambiamento e ha sempre accolto con freddezza l’orario unico.
Il problema è che Francia, Germania, Finlandia, Lituania, Svezia ed Estonia, più in generale tutti i paesi del Nord Europa, stanno spingendo per un unico orario. Perché? Luce a parte, secondo alcuni sondaggi il cambio d’ora sarebbe fonte di stress, una specie di effetto (mini) jet-lag. Governo a parte, secondo un sondaggio del Codacons, gli italiani sono divisi a metà.
La questione però è di competenza dell’Unione europea, in base alla direttiva 2000/84/CE ideata fra il 4 luglio 2018 e il 16 agosto 2018, in una consultazione pubblica sul sito della Commissione europea con ben 4,6 milioni di risposte, il numero più alto mai ricevuto da una consultazione pubblica UE.
La domanda, a questo punto, sorge spontanea: sarà l’ultima volta che dovremmo passare dall’ora solare all’ora legale? Ai posteri, l’ardua sentenza.
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