L’Agenzia delle Entrate contro disoccupanti e nullatenenti: ecco come l’ente sta facendo rischiare grosso a queste categorie.
I disoccupati e i nullatenenti sono già soggetti che vivono in una situazione di difficoltà ma a quanto pare l’Agenzia delle Entrate colpirà queste categorie di cittadini ancora di più.
Ecco infatti che disoccupati e nullatenenti stanno per rischiare grosso per via dell’Agenzia delle Entrate e dei suoi controlli. Ecco tutto ciò che devi sapere se ti trovi in questa situazione o se conosci qualcuno che non lavora e non possiede nulla.
L’Agenzia delle Entrate colpisce disoccupati e nullatenenti: cosa sta succedendo
Non tutti i contribuenti sono uguali quando si parla di controlli fiscali o cartelle esattoriali. Chi ha uno stipendio, pensione, redditi, conto corrente e proprietà immobiliari o un auto, occupa sicuramente una posizione diversa rispetto a disoccupati e nullatenenti.

L’Agenzia delle Entrate vuole colpire proprio queste categorie di soggetti in fase di accertamento, non facendo quindi nessuna distinzione fra chi possiede e chi non possiede nulla. Per questo l’Agenzia delle Entrate effettuerà dei controlli anche sui disoccupati. È chiaro che per l’ente è più facile sottoporre a controlli chi percepisce redditi da lavoro, da pensione o da rendite o chi possiede immobili, auto o depositi bancari.
Diversa è la situazione per chi è disoccupato o nullatenente che sulla carta, rischia meno. Tuttavia, anche i disoccupati possono finire sotto controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate. Anche se, in realtà, chi non ha nulla intestato non può essere colpito da provvedimenti fiscali. Il problema sorge quando le azioni compiute dal soggetto non sono coerenti con l’assenza di redditi dichiarati.
Quindi, per esempio chi non ha nulla e non dichiara nulla ma poi acquista una casa o un terreno, può facilmente attirare l’attenzione del Fisco. È lo stesso se un soggetto dichiara zero redditi, ma riceve versamenti su conti correnti o carte prepagate. Quindi se il Fisco rivela queste discordanze, potrebbe avviare un’indagine, un accertamento fiscale senza preavviso.
Solo in un secondo momento, il contribuente verrà convocato per un contraddittorio preventivo in cui dovrà giustificare le operazioni sospette a lui riconducibili. In questa sede dovrà spiegare come ha effettuato un acquisto importante pur non avendo redditi oppure da dove provengono i bonifici ricevuti. Se le spiegazioni risultano carenti o non convincenti, il Fisco potrà applicare sanzioni, interessi e richiedere il pagamento delle imposte su redditi presunti non dichiarati.
Quindi, chi non possiede nulla non può essere “aggredito” dal Fisco ma se ci sono discordanze rilevanti di cui l’Agenzia delle Entrate venisse a conoscenza, allora i controlli potrebbero scattare e portare anche a pagare delle sanzioni su redditi presunti non dichiarati.