Brutte notizie: da questa data non avremo più le pensioni ed ecco cosa succederà.
C’è chi fa conti su conti per capire quando andrà in pensione, soprattutto i lavoratori che ormai hanno una certa età o maturato gli anni di contributi necessari per poter finalmente lasciare il lavoro.
Ma a pensare alla pensione sono anche tanti giovanissimi o chi lavora già da 10-20-30 anni. Per tutte queste persone la pensione non è così scontata, anche perché i sistemi pensionistici cambiano periodicamente e il futuro non è così certo. Addirittura c’è ora la data ufficiale da cui non avremo più le pensioni.
Ma perché si continua a dire che i giovani non vedranno mai la pensione? Perché l’INPS ha i conti in rossi e perché il lavoro, sempre più precario e con salari bassi, rischia di peggiorare la situazione contributiva dei lavoratori. Quindi dobbiamo davvero aspettarci di non avere più la pensione in futuro?
Ad “aggravare” la situazione è anche il fatto che la vita media della popolazione è aumentata e nonostante questo sia positivo per tutti noi, è negativo per quanto riguarda l’INPS. Infatti per l’Istituto Previdenziale significa dover pagare per più tempo la pensione ad un pensionato. Per questo vengono allontanate le pensioni e inaspriti i requisiti per poterci andare (già dal 2027 assisteremo a questo).
Si tratta infatti di una delle soluzioni ipotizzate, così come ridurre gli importi stessi delle pensioni. Il problema per l’INPS è che i cittadini passivi, quelli a cui continua ad erogare la pensione, sono di più dei lavoratori che versano i contributi. Quindi in futuro potrebbero mancare i soldi per pagare le pensioni, oltre al fatto che a salari più bassi corrispondono anche contributi versati commisurati, e quindi anch’essi più scarsi.
Ed è proprio per l’entità dei contributi che probabilmente in futuro non vedremo più la pensione. Con le pensioni contributive, un contribuente deve arrivare almeno all’assegno sociale per andare in pensione a 67 anni. Per le pensioni anticipate contributive, a 64 anni bisogna arrivare ad un trattamento non inferiore a 3 volte l’assegno sociale. Dal 2027 si dovrebbe arrivare a 2,3 volte l’assegno sociale (quindi ancora più alto).
Chi sta versando adesso, rischia di non arrivare mai agli importi minimi previsti, ed ecco perché sarà difficile vedere la pensione.
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