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Elettronica

L’occhio robotico sulla fronte: guarderà la strada mentre guardiamo lo smartphone

Published by
Lidia Sonsini

Lo studente coreano di industrial design Minwook Paeng ha ideato un occhio robotico da indossare sulla fronte, che guarderà la strada mentre gli “Smombies”, gli zombie dello smartphone, guardano il proprio telefono.

Il prototipo del terzo occhio robotico di Minwook Paeng (Minwook Paeng)

Il “terzo occhio” robotico è un dispositivo ideato per tenere almeno un occhio, anche se meccanico, sulla strada mentre si cammina. L’inventore, Minwook Paeng, è uno studente di industrial design presso l’Imperial College London, in Inghilterra: non si tratta di una piccola fotocamera con il design minimalista tipico dei dispositivi smart contemporanei, bensì di un gadget delle dimensioni di una palla da tennis che si fa davvero notare, con un design che ricorda i vecchi film di fantascienza.

Alimentato da Arduino, il dispositivo è dotato di un primo sensore giroscopico che percepisce e misura l’angolo di inclinazione della testa di chi lo indossa, ed un secondo sensore ultrasonico che distingue gli oggetti sulla strada, identifica un ostacolo sul cammino e notifica l’utente della sua presenza attraverso vibrazione. Paeng ha scelto di mostrare la tecnologia indossata con un pad in gel molto sottile che si applica sulla fronte, ma il dispositivo può essere anche attaccato ad un cappello o ad una fascia per capelli.

Se può sembrare un’invenzione esagerata o estremamente superflua, l’occhio robotico risponde ad un fenomeno crescente in Sud Corea, il paese natale di Paeng.

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Gli “zombie dello smartphone” potrebbero beneficiare dell’occhio robotico

In Sud Corea, il fenomeno “Smombies”, ovvero smartphone zombie, è un problema crescente (Unsplash)

Al giorno d’oggi, molte persone camminano per strada guardando i propri smartphone: in Corea del Sud, il fenomeno è così diffuso e radicato che i semafori sono stati installati per terra, per permettere ai pedoni di attraversare sulle strisce pedonali in sicurezza anche mentre tengono gli occhi incollati sullo schermo del telefono. Molti non alzano lo sguardo e non si accorgono degli ostacoli davanti a sé, anche se pericolosi: spesso non notano nemmeno le macchine che rischiano di investirli.

Queste persone sono chiamate “Smombie“, dall’unione di smartphone e zombie: tuttavia Paeng ha inventato un termine proprio, meno scherzoso, per riflettere la serietà di questo nuovo comportamento umano: “phono sapiens“. L’essere umano cambia, ed il mondo cambia insieme a lui.

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Lidia Sonsini

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