Botta e risposta tra Tim Cook, ceo di Apple, e Eric Schmidt, chairman di Google. Il tema è la sicurezza dei dati.
In una lettera aperta dello scorso mese, il numero uno della Mela aveva parlato di una non meglio precisata internet company che traeva profitto dalle informazioni personali dei propri utenti. Il riferimento, anche se non esplicito, era sembrato subito piuttosto chiaro.
Così, a distanza di qualche settimana, l’attuale signor Google si è sentito in dovere di replicare alle accuse del manager rivale, ricordando le tecnologie per la sicurezza di Big G, a suo avviso ancora superiori a quelle di Cupertino. “Qualcuno non ha spiegato correttamente a Tim Cook la politica di Google – ha dichiarato Schmidt -. Siamo sempre stati leader in sicurezza e cifratura dei dati. I nostri sistemi sono molto più sicuri e cifrati di quelli di chiunque altro, Apple compresa”.
In difesa dall’accusa di trattare gli iscritti GMail come un prodotto – altra frecciatina riservata da Tim Cook alla diretta concorrente – è arrivata invece solo una semplice smentita, senza nessun ulteriore approfondimento dell’argomento.
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