Netflix elimina l’abbonamento più accessibile: un colpo duro per il portafoglio degli utenti. Prezzi in aumento imminente: agisci ora.
Recentemente, Netflix ha lanciato una novità che ha fatto discutere: l’introduzione della pubblicità sulla sua piattaforma. Questo cambiamento ha segnato una svolta nel mondo dello streaming, influenzando anche altri giganti del settore come Amazon Prime Video.
Ora, le opzioni di abbonamento sono diventate tre: quella standard rimasta immutata, un’opzione premium e una nuova scelta con pubblicità a un prezzo inferiore. Ma la novità più recente riguarda alcune nazioni come Gran Bretagna e Canada, dove Netflix ha deciso di eliminare il piano standard. Gli utenti ora sono costretti a scegliere tra l’opzione con pubblicità a costo ridotto o l’abbonamento premium.
Questa notizia è stata riportata da utenti su Reddit e ha sollevato domande su un possibile allargamento della politica anche ad altri paesi, inclusa l’Italia. Netflix sembra voler mettere gli utenti davanti a una scelta chiara: risparmiare optando per la pubblicità o investire di più per un’esperienza premium senza interruzioni. Il piano standard, che permetteva la visione senza pubblicità su due dispositivi contemporaneamente, non sarà più disponibile in Canada e Gran Bretagna, dove i cambiamenti sono già in corso.
In Canada, il piano mensile standard a 9,99$ sarà sostituito o dal piano con pubblicità a 6$ o dall’opzione premium a 16,49$. In Italia, le opzioni di abbonamento restano tre: un piano senza pubblicità a 5,49 euro al mese, il piano standard a 12,99 euro al mese e il piano premium a 17,99 euro al mese, che offre risoluzione 4K e visione su quattro dispositivi. È ancora incerto se questa rivoluzione raggiungerà anche l’Italia nel prossimo futuro, con l’addio al piano standard attuale e l’obbligo di scegliere tra un abbonamento con pubblicità o premium.
Curiosamente, sembra che per Netflix sia più vantaggioso che gli utenti optino per il piano con pubblicità, nonostante sia a un prezzo inferiore rispetto alla versione senza pubblicità, grazie agli introiti supplementari derivati dalla raccolta pubblicitaria. Questo segna un ulteriore passo verso un modello di streaming sempre più simile a quello televisivo, sebbene con un minor numero di spot rispetto alla televisione tradizionale. Resta da vedere come questa rivoluzione influenzerà i consumatori e se altri mercati seguiranno l’esempio di Canada e Gran Bretagna nel modificare le loro offerte di abbonamento.
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