Altro che maschi nerd: le gamer oggi sono donne e stanno conquistando tutto

Non è più solo roba da maschi: videogiocare è un affare anche femminile, e di ogni età. I motivi della grossa e bella ascesa rosa nel mondo del gaming.

I videogiochi hanno conquistato uno spazio via via sempre più crescente negli ultimi anni. All’epoca delle sue origini, negli anni Settanta se parliamo di ambito commerciale, si trattava di un qualcosa che in poco tempo riuscì a conquistare una specifica fetta di popolazione. E che, nel corso del tempo, dalla seconda parte degli anni Ottanta in avanti, riuscì a consolidarsi appannaggio dei più piccoli.

Con il progredire tecnologico e con la disponibilità di sistemi di gioco sempre più potenti, il videogioco è finito con il diventare una prerogativa essenzialmente dei maschi cosiddetti “nerd”. Con questo termine ci si riferisce a quegli individui che mostrano una grande passione per le nuove tecnologie, a volte anche in risposta ad un aspetto fisico non così brillante. Quest’ultimo però è spesso un pregiudizio, che mai come oggi ha sempre più meno senso di essere. Infatti ora stiamo assistendo alla impressionante ascesa delle donne nella galassia del videogaming.

Chi sono i videogiocatori?

L’ESA – Entertainment Software Association – ha commissionato un sondaggio chiamato Power of Play che ha mostrato come ci sia stato un cambiamento totale della figura del videogiocatore moderno. A livelli veramente seri e che trascendono dai giochini mobile con i quali adulti e bambini si dilettano nei momenti morti delle loro giornate, c’è tutt’altra categoria di giocatore.

Ovvero quello che compra più di una console nel corso del tempo ed acquista videogiochi sia in fisico che in digitale. Coloro che fanno questo sono praticamente soltanto adulti, e dai 25-30 anni a salire. Si tratta di soggetti che quando erano piccoli hanno giocato con le prime console della loro infanzia (Nintendo NES e SNES, Nintendo 64, Playstation 1 e 2…).

E sappiamo che ben il 48% dei videogiocatori nel mondo è donna. Addirittura negli Stati Uniti ci sono più videogiocatrici che videogiocatori, essendo da quelle parti il 52%.

C’è chi videogioca anche alla soglia dei 90 anni

Sempre negli USA poi quasi un quarto dei videogiocatori totali – e parliamo di milioni di persone – ha 65 anni. Esemplificativo è l’esempio di “Nonna Skyrim”, ovvero la 88enne Shirley Curry. La quale ha appena annunciato il ritiro dalle scene dopo avere intrattenuto tantissime persone su tutto il pianeta con le sue sessioni di gameplay con il celebre videogioco Skyrim, quinto capitolo principale della longeva serie di videogiochi The Elder Scrolls nata nel 1994 con il primo videogame della saga.

Si videogioca ad ogni età, ed un altro esempio che la dice tutto è costituito da Wii Sports, le cui immediatezze e semplicità fecero toccare per la prima volta in vita loro un controller di gioco anche a molti nonni. In generale, l’età media dei videogiocatori in tutto il mondo è di 41 anni, mentre in Italia sale persino ai 50 anni. In Cina è invece di 31 anni.  E persino Papa Leone XIV nel suo piccolo è un videogiocatore, visto che si diletta con Wordle, dove lo scopo è indovinare una parola di cinque lettere.

E per quanto riguarda l’Italia – ma la cosa vale anche per il resto del mondo – basta aprire Twitch, la piattaforma di streaming online nata in origine proprio per i videogiochi e che, dalla pandemia in poi, ha conosciuto un boom di iscritti e di streamer anche in altri ambiti. Ebbene, lì è molto facile assistere a sessioni presiedute da ragazze in età adulta, solitamente tra i 30 ed i 40 anni di età. Come si spiega questa grossa crescita della quota rosa nel mondo del gaming?

Perché i videogiochi fanno bene

Si va dal semplice divertimento al vivere delle sfide: molti videogiochi difatti sono si divertenti ma anche stimolanti. Quando c’è da elaborare la migliore strategia per superare una boss fight, e da accompagnare per ore un personaggio nel quale ti identifichi e che magari hai creato tu, alla fine restano tanta soddisfazione ed anche la nostalgia per un viaggio che è giunto a conclusione e che, a volte, avresti voluto non finisse mai. Ce n’è uno in sviluppo persino sulla Divina Commedia.

Proprio la capacità di elaborare strategie fornita da molti videogiochi è ritenuta ottima per il miglioramento delle capacità di risoluzione di problemi anche in altri ambiti. E sempre i videogiochi sono di aiuto contro lo stress e per stimolare la concentrazione e la creatività.

Chi non ha mai toccato un pad o inforcato mouse e tastiera in vita sua dovrebbe proprio provare. E quasi certamente scoprirà un nuovo, piacevole passatempo, anche più bello del vedere film e serie tv. Anche per questo quindi i videogiochi hanno fatto proseliti pure tra tante donne, di qualsiasi età.