Le connessioni mondiali oggi collegano l’intero pianeta anche per mezzo delle grandi dorsali oceaniche, cavi lunghi migliaia di chilometri dove i dati viaggiano alla velocità della luce.
Per potenziare ulteriormente questi collegamenti, Microsoft e Facebook hanno annunciato un progetto condiviso per estendere un nuovo cavo in fibra ottica tra i due continenti. Il cavo di circa 5000 chilometri sarà pronto e operativo entro la fine del 2017 e dovrebbe permettere di far viaggiare 160 Terabyte di dati al secondo.
Il cavo partirà da Bilbao in Spagna per riemergere poi in Virginia, negli Stati Uniti, a grandi linee a metà della costa est.
Come visibile dalla mappa sopra riportata, oltre alle tante connessioni Usa – Europa, troviamo collegamenti che seguono tutta la costa Est del Sud America e Ovest dell’Africa.
La scelta della fibra ottica appare ancora oggi conveniente, nonostante i costi enormi per stendere cavi lunghi migliaia di chilometri. I dati viaggiano più velocemente sui cavi (circa 264000 km/s, annullando di fatto le distanze) oltre a non risentire dei problemi atmosferici che potrebbero creare problemi ai segnali radio.
Ogni singolo cavo, di pochi micron di diametro, è in grado inoltre di gestire una quantità di dati molto elevata, potendo trasportarli a velocità elevata senza problemi di degrado.
Inoltre, per effetto dalla forma del pianeta, mantenere in contatto tutte le aree richiederebbe una serie di ripetitori e satelliti motlo costosi e complicati da gestire, come possiamo vedere nalla rete GPS o nella nuova rete Galileo.
Se Google e Facebook puntano ad aerostati e droni per portare Internet in Africa e Asia, Microsoft annuncia investimenti sui cavi sottomarini che consentono ai dati di viaggiare attraverso Atlantico e Pacifico, collegando di fatto le piattaforme continentali.
L’investimento effettuato tramite i partner tecnici Hibernia e Aqua Comms, collegherà i datacenter Microsoft con Giappone e Nord Europa, mediante nuovi cavi sottomarini nei quali saranno inseriti cavi in fibra ottica.
Una mossa interessante che pone le basi per potenziare il flusso dati che, secondo i diversi calcoli, dovrebbe aumentare di 20 volte entro il 2050.
Le dorsali oceaniche si sono notevolmente sviluppate negli ultimi anni e permettono oggi di veicolare dati su fibra ottica praticamente in tutte le aree costiere del globo.
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