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Meta usa i tuoi post per addestrare lA: cosa succede ora che non puoi più opporti

Published by
Valeria Poropat

Per tutti quelli che hanno un account sui social di Meta, Facebook e Instagram quindi, è scattata l’ora zero: Meta AI ora può usare tutto quello che avete messo online. Che si fa quindi?

Come per tante cose della vita, anche l’intelligenza artificiale è bella e divertente fino a quando non ci si rende conto di quello che c’è dietro. Di quello che c’è dentro.

Meta usa i tuoi post per addestrare lA: cosa succede ora che non puoi più opporti – cellulari.it

Di quello che viene infilato e rimaneggiato all’infinito per darci una parvenza di utilità e di intelligenza, anche se di utile e di intelligente, con l’intelligenza artificiale, c’è ancora veramente poco.

Ma a quanto pare i colossi della tecnologia di oggi puntano dritti verso un futuro in cui servizi come Meta AI, Gemini e la nuova Siri saranno indispensabili.

Per continuare ad addestrare i propri modelli, Meta aveva annunciato la volontà di utilizzare i dati pubblici di tutti gli utenti dei suoi social e aveva dato circa un mese di tempo a chi voleva tirarsi fuori dai database. Ora il termine è scaduto e quindi, se non avete seguito la procedura, siete diventati “carne da addestramento”. Che cosa si può fare quindi ora?

Meta AI ti userà per migliorare, puoi fare qualcosa?

Non si può di certo negare che parte del motivo per cui le intelligenze artificiali stanno crescendo è che non ci rendiamo ancora bene conto della mole di dati, testi, immagini e suoni che le società hanno indebitamente raccolto online e che sono alla base di quello che poi Gemini e gli altri rigurgitano a comando.

Meta AI ti userà per migliorare, puoi fare qualcosa? – celllulari.it

Ma a quanto pare c’è solo una quantità predefinita di materiale che si può rastrellare online senza permesso. Per essere veramente all’avanguardia, quindi, c’è necessità di dati freschi e per Meta AI non c’è terreno di caccia migliore che non i social su cui ogni giorno ci divertiamo in milioni, ignari di quello che facciamo.

Ora che è ufficialmente scaduto il termine per opporsi all’uso dei propri dati personali per migliorare l’intelligenza artificiale, Meta è autorizzata a sfruttare tutto quello che c’è sui social. Rimangono escluse le chat e le conversazioni che avvengono su WhatsApp, a patto di non parlare anche lì con l’intelligenza artificiale. Qualunque interazione viene utilizzata.

Le alternative ora sono chiaramente molto poche. Potete decidere per qualcosa di drastico e smettere di pubblicare cose sui social, ma sappiate che quello che avete pubblicato nel passato rimarrà a disposizione dell’intelligenza artificiale.

In alternativa si può ancora compilare un modulo che esiste sia per Facebook sia per Instagram, ma che non vale per quello che c’è già online: è un modulo per escludere solo i contenuti futuri e non quelli già presenti sul profilo.

Un’idea potrebbe essere anche quella di cancellare tutto quello che avete pubblicato, ma se qualcuno ha ripubblicato potreste non essere al sicuro. Un’altra dimostrazione che quando qualcosa online è gratis, in realtà stiamo pagando con ciò che abbiamo di più prezioso.

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Valeria Poropat

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