Meta Ai su WhatsApp, Codacons denuncia: cosa sta accadendo

Grossi problemi in casa Meta a causa della presenza AI su WhatsApp; Codacons denuncia il colosso internazionale. A rischio la stessa app. 

Negli ultimi anni il mondo della comunicazione è assolutamente cambiato superando numerosi limiti e barriere del passato. Soprattutto sotto il profilo spazio-temporale: oggi messaggiare, chattare è facilissimo. Ad un costo veramente irrisorio, si può stare in contatto con le persone h24 e 7 giorni su 7 anche con utenti dall’altra parte nel mondo senza costi aggiuntivi. Il merito è chiaramente delle applicazioni di messaggistica che hanno reso possibile tutto questo. Un ruolo importante in questo settore lo detiene assolutamente WhatsApp; l’applicazione dall’inconfondibile cornetta verde è ormai presente in quasi tutti gli smartphone.

WhatsApp sul cellulare
WhatsApp denunciata (Cellulari.it)

Non più mera prerogativa dei giovanissimi, WhatsApp viene utilizzata ormai frequentemente da tutte le generazioni, anche per motivi di studio e di lavoro, grazie alle numerose funzioni che vi sono al suo interno. Di recente però WhatsApp pare abbia avuto un problema con Codacons che l’ha denunciato. Il motivo sarebbe l’introduzione da parte di Meta di una funzione ulteriore per potenziare l’applicazione; una scelta che sarebbe lesiva di alcune norme comunitarie. Vediamo nello specifico di cosa si tratta.

WhatsApp, Meta denunciata per “colpa” dell’AI

Il Codacons non vedrebbe assolutamente di buon occhio l’introduzione da parte di Meta dell’intelligenza artificiale all’interno di WhatsApp. Trattasi nello specifico di un’assistenza virtuale comparsa automaticamente nell’app senza che gli utenti abbiano fornito il proprio consenso esplicito. E non c’è – almeno ad oggi – nessuna possibilità di rimuoverlo definitivamente. Ecco perché l’Associazione dei Consumatori ha presentato un esposto all’Antitrust nonché al Garante per la Privacy, diffidando Meta e chiedendo che venga immediatamente sospesa la distribuzione di Meta AI, sia in Italia che in tutta Europa.

Messaggio WhatsApp
Meta denunciata da Codacons (Cellulari.it)

Codacons avrebbe riportato numerose segnalazioni da parte degli utenti che non gradirebbero quest’attivazione automatica e non richiesta. L’Intelligenza Artificiale compare nella bara di ricerca di WhatsApp e non lascia autonomia sulla sua cancellazione. Anche se si intendesse ignorare ed oscurare la funzione, il problema sarebbe risolto a metà: il trattamento dei dati personali potrebbe comunque proseguire in background.

Si consideri pertanto la violazione del regolamento UE 2016/679 (GDPR); in particolare verrebbe violato l’articolo 5 secondo cui il trattamento dei dati personali dev’essere seguito secondo alcuni principi fondamentali quali la liceità, la correttezza e la trasparenza. Ma non solo l’articolo 5,  il Codacons va oltre intravedendo anche la violazione dell’articolo seguente ovvero il 6 in quanto mancherebbe una base giuridica valida per il trattamento dei dati ossia il consenso libero ed esplicito da parte dell’utente.

Il Codacons lamenta manovre persuasive

 Ma oltre alle critiche collegate alla privacy, Codacons lamenta anche una pratica commerciale scorretta. Meta AI sarebbe una funzione potenzialmente invasiva e che avrebbe lo scopo di attuare dei meccanismi persuasivi sugli utenti tali da incidere sulle scelte economiche dei consumatori. Quest’ultimo punto è un po’ forse meno oggettivo rispetto a quello preminente della privacy che trova base giuridica nelle norme comunitarie. Non resta tuttavia che attendere ulteriori risvolti. 

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