Marathon diventerà forse l’esempio massimo di cosa non si deve fare con un videogioco. Dopo le accuse di plagio, dietro le quinte, cosa sta succedendo?
Il nuovo titolo sviluppato all’interno di Bungie si è mostrato nel corso di una serie di test. E dopo questi test era in programma una live stream con alcuni dei membri più importanti, tra questi l’art director.
Ma nel mezzo, a una manciata di ore da quella diretta, è saltato fuori che dentro Marathon qualcuno ha in pratica copiato e incollato pezzi di opere di un’artista digitale.
Durante la diretta, quindi, Joseph Cross, art director di Marathon per Bungie, ha cercato di spiegare quello che potrebbe essere successo dando la colpa a un non specificato membro che è stato poi licenziato. Eppure neanche le scuse di Cross sono servite a qualcosa. Lui e il team e con loro il gioco su cui stanno lavorando da anni sono stati letteralmente annichiliti dai commenti senza pietà e dalle prese in giro. La situazione, però, è forse ancora più tragica di quello che sembra.
Marathon è l’incubo dei suoi stessi developer
Il nuovo extraction shooter di Bungie non ha iniziato nel migliore dei modi. Perché lo scandalo dello stile copiato in malo modo si aggiunge in realtà a un’altra situazione per cui il gioco non ha lasciato un’impressione positiva in quelli che sono stati coinvolti nei test.
E anche se è vero che si può rintracciare lo stile utilizzato dall’artista ANTIREAL e che poi è finito dentro Marathon indietro di qualche decennio, non si può non vedere come pezzi delle sue opere siano state letteralmente scontornate e inserite all’interno degli ambienti e sui costumi, oltre che una sensazione di palette fortemente ispirata, se non presa di peso.
Tutto questo sta, ed è facile immaginarlo, producendo effetti negativi all’interno del team di sviluppo. Il collega Paul Tassi di Forbes ha avuto modo di parlare con alcune fonti interne che hanno preferito rimanere anonime e ha riferito di un morale totalmente a terra: “in caduta libera”.
All’interno del team di sviluppo e in generale dentro Sony si starebbe poi valutando come gestire la situazione per poterla risolvere. Quello che invece non pare essere all’orizzonte è un gioco rimandato o eliminato. È facile immaginare quanti soldi siano già stati spesi e quindi Sony, soprattutto dopo Concord, non si può permettere di bucare la data di uscita di settembre.
Anche ai dipendenti è stato detto quello che è stato riferito pubblicamente sul plagio. E per quello che riguarda il gioco non ci sono nuove date. Una situazione che quindi contribuisce a rendere tutto ancora più teso e il morale ovviamente ne risente. Intanto, anche se il gioco non è stato spostato a data da destinarsi, la campagna pubblicitaria che sarebbe dovuta uscire a giugno è stata bloccata.