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Lotta al cyberbullismo, l’Australia pensa ad una legge mai vista prima

Published by
Pasquale Conte

Prosegue la lotta al cyberbullismo. In Australia, si sta pensando di istituire una legge che mai si era vista prima d’ora

L’Australia pensa ad una svolta per la lotta al cyberbullismo (Adobe Stock)

Il cyberbullismo è uno dei temi più delicati e dei quali si discute da anni. Soggetti (spesso in anonimato) sfruttano il potere del web per attaccare moralmente altre persone, con insulti e minacce più o meno gravi. Le principali piattaforme social si sono già mosse, con filtri e funzionalità ad hoc volte a rallentare il fenomeno.

C’è però chi si vuole spingere oltre. Parliamo nello specifico dell’Australia che, come specificato dall’Ansa, starebbe pensando di istituire una vera e propria legge in merito. L’idea è quella di bloccare l’anonimato, obbligando chiunque ad inserire dati reali per potersi iscrivere su una determinata piattaforma.

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Cyberbullismo, l’Australia valuta una legge anti anonimato

L’idea sarebbe quella di varare una legge anti anonimato in rete (Adobe Stock)

Si tratterebbe sicuramente di una svolta in tal senso, in quanto mai prima d’ora si era pensato di vietare l’anonimato sul web. Il primo ministro dell’Australia Scott Morrison ha proposto una serie di normative pensate per ridurre il cyberbullismo. Come spiegato da ABC News Australia, la colpa sarebbe stata data anche alle piattaforme social, responsabili dei commenti diffamatori fatti contro gli utenti. Questo perché chiunque può crearsi un account secondario, inserendo dati non reali. 

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Tra le altre proposte, c’è quella di inserire nei vari social network menu chiari con sezioni per denunciare le violenze digitali subite (bullismo o diffamazioni). La persona che ha pubblicato un contenuto dovrà rimuoverlo, o altrimenti si potrà procedere per vie legali. La legge verrà pubblicata sotto forma di bozza questa settimana, per poi essere presentata al Parlamento all’inizio del 2022.Le regole che esistono nel mondo reale devono essere valide anche in quello digitale” ha spiegato il primo ministro australiano Scott Morrison.

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Pasquale Conte

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