Anche tu potresti dover restituire i soldi della pensione: ecco a chi e perché l’INPS li sta chiedendo indietro.
È capitato già in passato che l’INPS chiedesse ad alcuni cittadini di restituire la pensione percepita, ed è quello che sta accadendo anche adesso. Così, per alcune persone è questa la brutta notizia.
Ma a chi si sta rivolgendo l’INPS e perché sta succedendo questo? La motivazione ha un senso effettivamente, ed ecco di cosa si tratta.
Perché l’INPS sta chiedendo i soldi della pensione indietro?
L’INPS sta chiedendo la restituzione delle somme indebitamente percepite da parte di alcuni pensionati. La notizia arriva proprio dall’ente con il messaggio n. 2227 del 14 luglio 2025.

Il motivo è legato a mancate comunicazioni reddituali da parte dei pensionati tenuti a presentarle poiché beneficiari di prestazioni collegate ai redditi. Così l’INPS sta recuperando le somme erogate in più ai pensionati che non hanno comunicato i redditi riferiti all’anno 2021. Infatti, ogni anno sono tanti i pensionati che non adempiono agli obblighi previsti dalla cosiddetta Campagna Red.
La comunicazione dei redditi è tenuta a tutti coloro che percepiscono delle prestazioni come maggiorazioni sociali, trattamenti di famiglia, integrazioni al trattamento minimo, e perfino la quattordicesima. L’obbligo vale soprattutto per chi non presenta la dichiarazione dei redditi, ma anche per chi presenta il modello 730 o il modello Redditi PF ed è titolare di altri redditi non soggetti a IRPEF, che però incidono sul diritto alle prestazioni INPS.
Sono tenuti a presentare il modello Red anche i beneficiari di prestazioni interamente collegate ai redditi (come ad esempio alcuni trattamenti per disabili o l’assegno sociale). Questo obbligo deve essere assolto in genere entro la fine di febbraio di ogni anno. Chi non lo facesse potrebbe vedersi sospese le prestazioni collegate ai redditi oppure ottenere la richiesta di restituzione da parte dell’INPS delle somme percepite durante il periodo di mancata dichiarazione.
Infatti, l’INPS si basa sugli ultimi redditi noti ma se questi variano e non vengono comunicati, allora può scattare la revoca con addebito. Ed è per questo che oggi i titolari di prestazioni INPS che non hanno certificato i propri redditi riferiti al 2021 si trovano a dover restituire le somme percepite in eccesso. In particolare l’INPS inizierà a trattenere il 5% della pensione a partire dal rateo di luglio, e poi su quelli successivi, fino a regolarizzazione avvenuta.
È però ancora possibile sanare la situazione comunicando i redditi entro il 19 settembre 2025 ma mancare questa ulteriore scadenza significherebbe la revoca definitiva della prestazione con conseguente riduzione dell’importo. Peggio anche se la situazione riguardasse l’intero trattamento poiché in quel caso ci sarebbe l’azzeramento totale della pensione.