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La rete 4G di Vodafone è disponibile in 45 Paesi europei e si aggiudica il primo posto.

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Vodafone Italia è l’operatore che per primo ha attivato il roaming 4G all’estero, oggi disponibile in 45 Paesi europei ed ha quasi 14 milioni di utenti che utilizzano 4G; in Italia la rete 4G è arrivata in più di 4 mila Comuni

Vodafone Italia è l’operatore che per primo ha attivato  il roaming 4G all’estero, oggi disponibile in 45 Paesi, come la Germania, la Francia, Il Regno Unito, la Spagna, l’Olanda ed il Portogallo.

La Vodafone ha quasi 14 milioni di utenti che utilizzano 4G; in Italia la rete di ultima generazione è arrivata in più di 4 mila Comuni e ne usufruisce circa l’84 % degli italiani.

La Vodafone intende evolversi continuando a sviluppare la rete da 4g a 4G Plus, il servizio lanciato a novembre dalla Vodafone e basato sulla nuova tecnologia LTE Advanced, che permette di navigare ad una velocità massima di 225 Mbps,  espandendo ancora di più la velocità di connessione e la larghezza di banda; in questo modo viene consentito agli utilizzatori di smartphone e tablet di usufufruire di una connessione che dà la possibilità di utilizzare in modo completo le potenzialità dei dispositivi mobili.

I clienti Vodafone che intendono testare le prestazioni di 4G e 4G Plus ne hanno la possibilità: con Vodafone, versando 10 euro gli utenti hanno il diritto per 3 mesi a 2GB aggiuntivi per la navigazione.

I Comuni che attualmente possono già offrire ai propri cittadini la rete 4G+ allo stesso prezzo della rete 4G sono più di 250, mentre nel resto d’Europa la rete 4G e lo sviluppo di 4G+ è già disponibile in 8 Paesi.

Sia l’espansione della rete 4G che l’evoluzione della rete in 4G+ fa parte di una strategia di business che riguarda il Piano Spring, progetto biennale che l’azienda sta portando avanti anche in Italia investendo circa 3.6 miliardi di euro, con l’obiettivo di valorizzare l’ultra broadband che Vodafone sta facendo diventare una realtà consolidata a livello globale.

Infatti Vodafone è la prima in Italia su VoLTE (Voice over LTE), il nuovo standard che dà la possibilità di telefonare con la rete 4G e sfruttare le grandi capacità di banda della rete mobile di nuova generazione, che attualmente è ancora in fase di sperimentazione a Milano, Roma e Ivrea.

La tecnologia LTE (sigla di Long Term Evolution), è la più recente evoluzione degli standard di telefonia mobile cellulare GSM/UMTS, CDMA2000 e TD-SCDMA; essa nasce come nuova generazione per i sistemi di accesso mobile a banda larga (Broadband Wireless Access) e si colloca in una posizione intermedia fra le tecnologie 3G, come ad esempio l’UMTS, e quelle di quarta generazione, come 4G, la quale, come abbiamo scritto, è ancora in fase di sviluppo (LTE Advanced).

Per mettere fine alla confusione che si è creata nel settore del marketing con l’uso del termine 4G e la reale classificazione come 4G, l’ITU (International Telecomunicational Union) ha deciso di applicare il termine 4G anche all’LTE.

LTE promuove l’uso della banda larga in mobilità, facendo riferimento sia all’esperienza che agli investimenti effettuati per le reti 3G, anticipando così i tempi che riguardano la messa a disposizione degli standard di quarta generazione 4G, che ha lo scopo di arrivare ad una velocità di connessione wireless superiore a 1 Gb al secondo.

HSPA (sigla di High Speed Packet Access), invece è una serie di protocolli per la telefonia mobile che migliorano le prestazioni dell’UMTS. Questi protocolli includono proprio l’HSDPA per la trasmissione dati  verso l’utente e l’HSUPA (High-Speed Uplink Packed Access) per la trasmissione dati verso la rete.

HSPA e LTE sono forti antagonisti del WiMAX, una tecnologia di trasmissione che consente l’accesso di tipo wireless a reti di telecomunicazioni a banda larga e delle sue evoluzioni; infatti, attualmente la grande disponibilità di HSPA e di LTE nelle principali città, hanno diminuito le prospettive di successo del WiMAX, soprattutto come applicazione Internet e come banda larga mobile.

Diversi operatori stanno valutando di passare a LTE appena gli apparati saranno disponibili, accantonando il CDMA e rendendo più concreta la possibilità di realizzare uno standard per le comunicazioni mobili a livello mondiale.

LTE può funzionare su diverse bande di frequenza; in particolar modo nella UE verranno utilizzate diverse  bande:

La banda di frequenza 800 MHz, derivata dagli ex canali televisivi UHF 61-69 che si è liberata con il passaggio al digitale terrestre di tutti gli stati membri dell’ Unione europea e che vengono chiamate “dividendo digitale”.

La banda a 900 MHz e 1800 MHz, quando verranno liberati alcuni canali attualmente utilizzati in tecnologia GSM (2G) per fare posto alle tecnologie 3G e 4G (HSPA e LTE). Nelle città ed aree urbane dell’Unione Europea saranno utilizzate bande di frequenza più alte, come ad esempio, la banda  2,6 GHz.

LTE utilizza 3 nuove tecnologie che consentono di ottenere un’ efficienza spettrale migliore:

OFDM (Orthogonal Frequency-Division Multiplexing) che permette di ottenere elevati data rate pur mantenendo un alto livello di robustezza nei confronti delle interferenze.

MIMO (Multiple-Input Multiple-Output), che permette di trarre giovamento da ciò che nei sistemi di telecomunicazioni precedenti era un grosso problema, ossia la presenza di palazzi o oggetti che provocano la riflessione dei segnali (multipath fading); utilizzando il MIMO è necessario usufruire di più antenne, per poter distinguere i segnali che provengono da percorsi diversi.

SAE (System Architecture Evolution), che conferisce alla rete una forma piatta, permettendo di ridurre notevolmente i tempi di latenza.

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