Presto i cassonetti dei rifiuti potrebbero trasformarsi in hotspot Wifi a New York, permettendo cosi di offrire connessioni Wifi ai cittadini della Grande Mela.
Il progetto è stato proposto da BigBelly che propone di utilizzare i raccoglitori di rifiuti per ampliare la connettività nelle aree dove c’è meno copertura. Grazie a questi hotspot, sarebbe possibile offrire punti di connessione alla rete da 75 Mbps, di poco inferiore a quanto offerto dalla fibra ottica.
I bidoni connessi alla rete potranno dialogare inoltre con la centrale operativa potendo cosi comunicare quando sono pieni cosi come comunicare i diversi valori recuperati dai sensori.
La logica di sfruttare le tecnologie iOT e Internet per gestire i rifiuti, permetterebbe alla città americana di risparmiare notevoli risorse e al tempo stesso effettuare controlli in tempo reale sullo stato di riempimento dei cestini e addirittura verificare la presenza di problemi come cattivi odori.
Grazie ad una rete di sensori, i cestini infatti comunicano con una centrale informatica rilasciando dati importanti anche per analizzare e programmare gli investimenti.
Sarà cosi possibile capire, quartiere per quartiere, la quantità di immondizia raccolta, il tasso di riempimento, riprogrammare la raccolta e lo svuotamento cosi come eventuali potenziamenti dei cestini.
Il tutto a costi inferiori rispetto al normale e offrendo ai cittadini un servizio di prima classe.
Il progetto potrebbe offrire ai cittadini anche una sorta di scambio: i cittadini si impegnano ad una gestione migliore della raccolta differenziata e, grazie ai minori costi di gestione e raccolta, la cittadinanza ottiene maggiori introiti dal riciclato.
Un test simile è stato condotto sempre da BigBelly proprio a Philadelphia. I 210 contenitori della raccolta differenziata installati nel 2009, hanno permesso di generare proventi pari a 2599 dollari al mese per ogni singolo cestino, al netto dei costi di gestione.
BigBelly era salita recentemente nelle cronache grazie al progetto dei compattatori solari, ovvero cestini dei rifiuti che grazie ad un pannello fotovoltaico erano in grado di ricaricare le batterie per schiacciare e compattare i rifiuti.
Una tecnologia davvero interessante che consente alle aziende di raccolta rifiuti, di ridurre il numero di passaggi e svuotamenti.
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