Non sono pericolose, ma tanto, tanto, fastidiose. Le chiamate dei call center innervosiscono gli utenti, chi più chi meno. C’è chi neanche risponde, c’è chi ci perde tempo e usa l’ironia, il divertimento, uno scherzo prima di riattaccare. C’è chi s’innervosisce.
Soprattutto per quelle chiamate provenienti da un numero estero, che se per caso di sbagli a rispondere dopo tre secondi cade la linea. Sono le cosiddette “telefonate mute” utilizzate dai Call Center.
“Le telefonate mute sono chiamate effettuate da call center per finalità commerciali, nelle quali la persona contattata, dopo aver sollevato il ricevitore, non viene messa in comunicazione con alcun interlocutore”. L’ha ribattezzate così il Garante per la Protezione dei Dati Personali.
Le chiamate mute non recano danni al tuo telefonino, non portano ovviamente virus, danno solo fastidio alla maggioranza delle persone, anche perché a loro non costa nulla. Non c’è una persona che digita il tuo numero, perché oggi giorno le chiamate dei call center viaggiano attraverso il VoIP, ovvero Voice over IP. In un call center outbound sono gli operatori a chiamare gli utenti effettuando chiamate in uscita attraverso un software gestionale. Per evitare di inserire i numeri con un tastierino telefonico viene utilizzato un determinato processo tecnologico: il predictive dialer. Che porta due grandi vantaggi.
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Il primo è figlio di un sistema automatizzato velocità , con zero possibilità di errori. Il secondo è che dà lavoro agli operatori, chiamati a rincorrere tutte le telefonate che quel sistema compone al loro posto.
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Potere e responsabilità , però. Non sempre gli operatori riescono a stare al passo del sistema automatizzato, inoltre c’è una legge che impone a una chiamata muta dei Call Center al massimo tre secondi, ecco spiegato il motivo della caduta di linea. Tant’è. Cosa possono fare quegli utenti che s’infastidiscono a ricevere simili chiamate?
La prima regola è quella di non farsi prendere dalla curiosità di sapere chi ha telefonato, quindi mai e poi mai richiamare, soprattutto se la telefonata arriva dall’estero: pagherete soldi extra abbonamento. Comunque. Altro imperativo categorico: non rispondere mai sì a una chiamata muta, quel consenso potrebbe essere registrato e dar vita, a insaputa dell’utente naturalmente, a un contratto promozionale, a cui poi non c’è giudice che tenga, va rispettato.
Un altro rimedio è quello di iscriversi Registro Pubblico delle Opposizioni, un servizio gratuito per l’utente che permette di opporsi all’utilizzo per finalità pubblicitarie dei numeri di telefono di cui si è intestatari e dei corrispondenti indirizzi postali associati. 4 le modalità di iscrizione (online, tramite chiamata al numero verde, email o raccomandata) con le quali si può richiedere l’iscrizione, l’aggiornamento dei dati e la revoca al RPO.
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