Pensione a 67 anni ma con vari anni di contributi mancanti: ecco come se ne possono recuperare ben cinque, la formula che lo permette.
Spesso il tema più spinoso da discutere, scegliere la formula con cui andare in pensione è un quesito che si pongono di anno in anno tantissimi lavoratori, pronti ad uscire definitivamente dal mondo del lavoro.
A prescindere da varie formule agevolate e dedicate esclusivamente ad alcuni casi e mansioni (Ape Sociale, pensione anticipata e via dicendo) chi raggiunge i 67 anni può, almeno teoricamente, considerarsi dell’età giusta per andare in pensione. Ma cosa succede se non si soddisfano i requisiti retributivi richiesti?
Fortunatamente, grazie alla Legge di Bilancio 2024, è possibile recuperare degli anni di contributi e dunque magari riuscire finalmente a soddisfare i requisiti richiesti per la pensione: ecco come fare per andare in pensione in questo modo.
Come ricorda il sito pensioniefisco.it, la manovra dello scorso anno (attiva per questo 2025) ha reintrodotto una formula che ha già funzionato nel biennio 2019-2021, ovvero la Pace Contributiva. La misura riguarda solo i cosiddetti contributivi puri (chi ha tutti i versamenti dopo il 31 dicembre 1995) e, in sostanza, consiste nel riscattare degli anni contributivi, andando a coprire periodo attualmente scoperti, dove il lavoratore in questione non ha versato nulla.
Il periodo non coperto da contribuzione può essere riscattato nell’arco temporale che va da gennaio 1996 a dicembre 2023 e non deve essere necessariamente consecutivo. Il corrispettivo dei contributi va versato in un’unica soluzione per chi ha intenzione di andare subito in pensione, mentre chi ha ancora del tempo a disposizione può pagare anche a rate (anche con la possibilità di scaricare l’intero ammontare del reddito tramite deduzione dalla base imponibile).
Per accedere alla pensione di vecchiaia, si deve anche raggiungere una pensione di importo non inferiore all’assegno social, mentre per la pensione anticipata (a 64 anni) si deve raggiungere un trattamento non inferiore a 3 volte l’assegno sociale, eccezion fatta per le lavoratrici madre (con uno o più figli).
La Pace Contributiva può dunque essere utile anche per superare l’ostacolo della soglia minima dell’assegno di pensione, oltre a recuperare anni di contributi utili per lasciare il mondo del lavoro con la formula della pensione di vecchiaia o anticipata. La domanda va presentata entro il 31 dicembre, sia online (con l’apposito servizio dedicato) sia contattando il contact center dell’INPS. In alternativa, ci si può affidare a enti di patronato e intermediari dell’Istituto.
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