Continua a perdere colpi il noto gruppo di hacker REvil. Stando a quanto si legge, nelle scorse ore sono stati arrestati altri 14 membri
La lotta ai cybercriminali prosegue senza sosta. Lo scorso anno, si è iniziato a parlare con sempre più insistenza del gruppo di hacker REvil, i cui membri sono stati scoperti dall’FSB e individuati per la maggior parte. Dopo i primi arresti avvenuti in Russia lo scorso anno, l’operazione è proseguita nei mesi successivi.
L’ultima notizia riguarda proprio poche ore fa, con gli agenti dei servizi segreti del Cremlino che sono riusciti a localizzare e ad arrestare altri 14 membri del gruppo hacker in questione. Un’importante mossa a difesa della sicurezza online, con ulteriori sviluppi che potrebbero registrarsi già nei prossimi giorni.
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Tra il 2020 e il 2021, il gruppo di hacker russi REvil si è fatto riconoscere per alcune operazioni online tra le più pericolose al mondo. Il gruppo era noto soprattutto per i ransomware, ed era solito agire per profitto personale (senza affiliazioni con enti politici o forze di spionaggio governative). Tra i vari colpi avvenuti, sono diventati fatti di cronaca quelli a Quanta Computer, Acer, JBS e Kaseya. Dopo aver bucato il sistema di sicurezza e aver messo mano a documenti e dati sensibili, il collettivo era solito chiedere il riscatto per non pubblicare il tutto online. E si parla di somme a dir poco ingenti: JBS pagò 11 milioni di dollari, ad Acer ne vennero chiesti 50.
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Verso la fine dello scorso anno, le autorità hanno arrestato Yaroslav Vasinskyi e Yegveniy Polyanin, due dei membri di REvil. Sequestrati inoltre più di 6 milioni di dollari, riconducibili a pagamenti di ramsonware. Dopo gli arresti avvenuti nelle scorse ore, i fondi sono saliti di 4,9 milioni di euro e sono state ritrovate 20 automobili di lusso, apparecchiature informatiche, wallet digitali e molto altro. Ora le persone incriminate rischiano tra i 115 e i 145 anni di carcere rispettivamente.
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