Il Garante della privacy consiglia di non condividere foto della codice Green Pass: a rischio i dati sensibili
Dopo il selfie al momento del vaccino, arriva il trend della foto al Green Pass, la certificazione che attesta l’avvenuta vaccinazione, gli esiti dei tamponi e l’eventuale guarigione dal COVID-19. Consiste in un codice QR e permetterà viaggiare senza obbligo di quarantena, partecipare agli eventi pubblici in Italia come concerti, fiere, eventi sportivi e feste religiose o civili, e gli spostamenti sul territorio nazionale tra zone di diversi colori senza autocertificazione.
Tuttavia, l’entusiasmo non deve rendere incauti: scattando una foto del proprio Green Pass e pubblicandola online per condividerla con gli altri si divulga una quantità significativa di dati personali, rendendoli facilmente leggibili a sconosciuti e malintenzionati e mettendo a rischio la propria privacy. L’accesso al codice QR deve essere riservato al personale incaricato del controllo per legge, lontano da occhi indiscreti e men che meno sui social media.
L’avviso arriva su Twitter dall’avvocato e componente del Collegio del Garante per la protezione della privacy Guido Scorza, che ha spiegato in un video i rischi della condivisone del certificato.
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Il codice QR, spiega Guida Scorza, è una “miniera di dati personali invisibili ad occhio nudo ma leggibili“: dati anagrafici, dettagli sulla vaccinazione, esiti dei tamponi e dati sul contagio e la guarigione dal COVID-19 sono facilmente accessibili da chiunque volesse appropriarsene. I malintenzionati possono utilizzare i dati sensibili per il tracciamento e la profilazione a scopo commerciale, truffe ed anche furti di identità. È consigliato anche osservare delle precauzioni nel caso di ricezione di SMS sul Green Pass.
Perciò, è bene tenere al sicuro il proprio certificato: va esibito esclusivamente alle forze dell’ordine e al personale di sicurezza di strutture e compagnie di trasporti durante gli spostamenti e per la partecipazione agli eventi pubblici, per tutelare la propria salute e, insieme, la propria privacy.
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