Google Workspace è la versione evoluta della GSuite, nata per accompagnare il trasferimento del lavoro dall’ufficio a casa.
Il telelavoro, ma in questo caso si potrebbe parlare realmente di smart working, è una pratica che è letteralmente esplosa, soprattutto in Italia, durante la quarantena per il Covid-19. Parliamo del nostro paese perché in altre nazioni occidentali l’abitudine di poter lavorare alcuni giorni da casa è già in uso da anni. Chiaramente l’azienda deve mettere i propri dipendenti in condizioni di produrre al meglio, sia con gli strumenti hardware che con quelli software.
Proprio per questo Google ha evoluto radicalmente la vecchia GSuite, il pacchetto che comprendeva alcune app per la produttività, in una nuova versione molto più completa, che però non sarà gratuita.
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Cambia dunque il nome, ma anche i loghi delle varie applicazioni, tutto per dare un netto taglio con il passato e mostrare la “potenza di fuoco” di Google anche in un ambito dominato da Microsoft. Dentro Workspace rientrano infatti Gmail, Calendar, Drive, Documenti, Fogli, Diapositive, Meet e altro.
L’utilizzo del cloud consente una migliore collaborazione sui file e le idee, ma soprattutto consente di rimanere in contatto anche durante la lontananza fisica. Chiaramente all’interno è presente un software per la messaggistica o per le riunioni, come Meet, oltre alle normali app per scrittura, fogli di calcolo e presentazioni.
Tra le novità ci sono le anteprime collegate, che consentono di visualizzare il contenuto di un collegamento senza tenerlo aperto, e le Smart Chips. Queste non sono altro che tag all’interno del documento in condivisione che suggerisce azioni. L’altro aspetto sviluppato è quello dei meeting virtuali. Pe esempio si potrà lavorare su un documenti in apposite stanze, mentre Meet acquisisce anche la modalità picture-in-picture.
Tutto questo naturalmente non è gratuito, visto che il prodotto è pensato per le società o i professionisti, ma i prezzi rimangono comunque interessanti, viste le possibilità.
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