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Il post shock del responsabile della Diversity di Google: licenziato in tronco

Published by
Lidia Sonsini

Kamau Bobb, in carica dal 2018, è stato licenziato dalla posizione di Responsabile della Diversity di Google per antisemitismo: il post incriminante è tornato a galla dopo 14 anni.

(Unsplash)

Una svolta ironica per la divisione Diversity di Google: il responsabile Kamau Bobb è stato licenziato dopo che un post con contenuti antisemiti ha suscitato l’indignazione pubblica e le richieste di dimissione da parte di diverse organizzazioni dedicate alla lotta contro l’odio razziale.

Il post risale al novembre del 2007: intitolato “If I were a Jew“, “Se fossi ebreo” e pubblicato su un blog, riporta le opinioni di Bobb su Israele e gli interventi militari avvenuti durante la Battaglia di Gaza avvenuta nel mese di giugno dello stesso anno, e nella guerra israelo-libanese dell’anno precedente. “Se fossi ebreo mi preoccuperei del mio insaziabile appetito per la guerra e per l’omicidio“, scrive Bobb; “Non so come potrei conciliare la mia identità con il comportamento degli ebrei fondamentalisti ed estremisti o con lo nazione di Israele“. Al momento, il post risulta eliminato.

Un portavoce di Google ha confermato a BBC che la compagnia ha ascoltato le proteste e provveduto al licenziamento di Bobb dal ruolo di responsabile per la tutela della diversità; tuttavia, continuerà a lavorare sui progetti strettamente legali alla tecnologia.

Antisemitismo a Google, la lettera di scuse di Kamau Bobb

Bobb ha inviato una lettera di scuse all’Employee Resource Group di Google che rappresenta la comunità ebraica in azienda, di cui riportiamo un estratto:

Ciò che ho scritto ha caratterizzato crudelmente l’intera comunità ebraica. Quella che era stata intesa come una critica di un’azione militare in particolare ha contribuito a stereotipi e pregiudizi antisemiti.

Le scuse non hanno tuttavia calmato le preoccupazioni riguardanti il ruolo di Bobb nella divisione Diversity di Google, che vanta il proprio impegno nella lotta contro le discriminazioni e nella promozione di uguaglianza ed inclusione in tutti i propri progetti.

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Lidia Sonsini

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