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Google obbliga i produttori ad utilizzare uno standard unico per la ricarica rapida

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Secondo Google il modo ottimale per poter ricaricare velocemente il computer è utilizzando un unico standard al posto dei diversi tipi di ricarica rapida integrati da ogni azienda produttrice.

I diversi produttori di computer Android che offrono il supporto per la ricarica rapida stanno sviluppando tecnologie proprietarie, invece di seguire il protocollo standard USB Power Delivery che Google consiglia.

Effettivamente, sebbene molte aziende che producono dispositivi Android si stanno affidando alla ricarica rapida di Qualcomm, Quick Charge, molti altri hanno invece scelto di utilizzare la propria tecnologia, tra cui DASH di OnePlus, o Super Charge di Huawei, o ancora VOOC di Oppo.

La tensione di alimentazione prevista dallo standard di base è 5 volt ed i dispositivi che usufruiscono del protocollo standard USB Power Delivery UPD offrono uno schema di alimentazione flessibile che permette di rilasciare, tramite l’alimentatore, un certo livello di tensione di alimentazione che può essere 5V, 9V, 15V, o 20V.

Purtroppo, siccome ogni soluzione proprietaria richiede una certa caratteristica hardware  sia sul proprio dispositivo che sul caricatore, se un dispositivo con tecnologia proprietaria viene collegato ad una porta USB standard, la ricarica non sarà più veloce, ma normale a causa della differenza di standard tra i due.

Per cercare di mettere ordine alle cose Google avrebbe stabilito alcune nuove regole nelle sue “definizioni di compatibilità” per Android 7.0, che tutti gli OEM devono rispettare se intendono consentire ai propri utenti l’accesso alle applicazioni proprietarie di Google. 

Google quindi consiglia “fermamente” ai dispositivi con USB di tipo C “di non supportare i metodi di ricarica proprietari che modificano la tensione Vbus oltre i livelli di default, o che modificano le regole sink/source, comportando in questo modo problemi di interoperabilità con il caricabatterie o con i dispositivi che supportano metodi di alimentazione USB standard”.

La società statunitense prosegue affermando che “nelle future versioni di Android Google potrebbe richiedere che tutti i dispositivi dispongano delle porte USB di tipo C per supportare la piena interoperabilità con i caricabatterie standard di tipo-C”.

Google non ha pubblicato la sopracitata regola allo scopo di unificare gli standard, in modo da rendere possibile, in futuro, l’utilizzi di un solo caricatore per caricare la batteria di qualsiasi dispositivo; in questa maniera ci sarà più bisogno di possere diversi caricabatterie per ognuno dei device posseduti.

Come si sarà capito, l’obiettivo di Google è quello di arrivare a caricare tutti i dispositivi con collegamento USB-C con un unico caricabatterie, anche per quanto riguarda la tecnologia di ricarica veloce. 

Siccome i nuovi dispositivi in commercio hanno sempre più funzioni e display con risoluzione sempre più elevata e questo fa sì che i telefoni consumano sempre più energia, ma, diventando sempre più sottili offrono sempre meno spazio per la batteria, accade che non sia possibile avere il proprio telefono carico fino a fine della giornata. Invece, attraverso l’utilizzo della tecnologia di ricarica rapida i produttori riesono ad offrire ai propri utenti almeno il 50% di ricarica della batteria in pochi minuti.

Grazie a Super Charge, infatti, Huawei promette di caricare una batteria da 4000mAh fino al 48% in soli 5 minuti, mentre Oppo con Super VOOC Oppo garantisce una ricarica completa della batteria da 2500 mAh in 15 minuti, oppure al 45% in soli 5 minuti.

La maggiorparte dei possessori di dispositivi vorrebbe che si ricaricassero velocemente; per questo Google spiega che il modo giusto per offrire ai prorpi clienti quello che vogliono è utilizzando un unico standard. 

Secondo il sito Android Police la scelta di Google di obbligare i produttori di dispositivi Android a conformarsi ad un unico standard per la ricarica della batteria è una “mossa notevole”.

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