Nuovi clamorosi dettagli sull’operazione che nel maggio 2012 ha visto Motorola fondersi con Google. Secondo il Wall Street Journal, infatti, la casa di Schaumburg sarebbe stata comprata e ceduta da Google nel giro di qualche mese solo per trasferire a Moutain View i suoi brevetti riguardanti le telecomunicazioni. Per questo il ceo di Big G Larry Page non avrebbe mai approvato il progetto di un Nexus prodotto da Motorola, bloccando oltretutto i contatti con la divisione che si occupa dello sviluppo di Android, al pari di qualsiasi società esterna.
«Motorola desiderava lavorare più a stretto contatto con il team Google che sviluppava tecnologie per il riconoscimento del linguaggio naturale, il che avrebbe aiutato i computer a comprendere frasi parlate in maniera naturale invece che solo un set limitato di comandi. Integrando profondamente queste tecnologie con l’hardware di Motorola gli utenti potevano essere in grado di usare una gamma molto più vasta di comandi vocali e velocizzare il tempo che veniva impiegato dallo smartphone per rispondere alle richieste», si legge nell’articolo di Amir Efrati.
E chissà se tra qualche mese, sotto la guida di Lenovo, la compagnia riuscirà a prendersi una piccola rivincita nei confronti di chi, in fondo, ha voluto semplicemente “saccheggiarla”…
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