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Google: l’addio è stato rimandato ancora | Dramma per l’utenza

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Antonino Gallo

“Migliorare la privacy delle persone, fornendo al tempo stesso alle aziende gli strumenti di cui hanno bisogno per avere successo online, è vitale per il futuro dell’open web”. Google spiega così la nascita di Privacy Sandbox.

Siamo ancora lontani dall’abbandono dei cookies – Adobe Stock

E’ un’iniziativa guidata da Google per creare standard web e consentire ai portali di tutto il mondo di accedere alle informazioni degli utenti, ma senza compromettere la privacy. Il suo scopo principale è facilitare la pubblicità online senza l’uso di cookie di terze parti

Ecco perché abbiamo avviato l’iniziativa Privacy Sandbox”. Il colosso di Mountain View si spiega così: “Privacy Sandbox per collaborare con l’ecosistema allo sviluppo di alternative per la tutela della privacy ai cookie di terze parti e ad altre forme di tracciamento tra siti– si legge nel blog di Big G – negli ultimi mesi, abbiamo rilasciato versioni di prova di una serie di nuove API Privacy Sandbox in Chrome che gli sviluppatori possono testare”.

Siamo ancora lontani dalla versione definitiva. La situazione

Google aumenta la privacy degli utenti con la Sandbox – Adobe Stock

Qui le dolenti note, chi si aspettava la sparizione dei cookies in tempi brevi, dovrà ancora aspettare, visto che Google ha posticipato il rilascio dell’iniziativa al 2024. Un processo più lento del previsto, dal momento che si sta ancora lavorando per perfezionare le proposte di design in base al contributo di sviluppatori, editori, esperti di marketing e autorità di regolamentazione tramite forum come il W3C.

I feedback di Google sono in linea dell’impegno nei confronti della CMA, per garantire che Privacy Sandbox fornisca tecnologie efficaci per la tutela della privacy e che il settore abbia tempo sufficiente per adottare queste nuove soluzioni. Un approccio deliberato alla transizione dai cookie di terze parti che garantirà al web di continuare a prosperare, senza fare affidamento su identificatori di tracciamento tra siti o tecniche segrete come il fingerprinting.

Nel tentativo di affrettare i tempi, Google sta espandendo le finestre di test per le API Privacy Sandbox, prima di disabilitare i cookie di terze parti in Chrome. Gli sviluppatori possono testare queste API, le prove di Privacy Sandbox si estenderanno a milioni di utenti in tutto il mondo e verranno aumentate gradualmente nella sua versione di prova durante il resto dell’anno e nel 2023. Siamo ancora lontani, però, dalla versione definitiva.

Questo il punto. Inevitabile lo slittamento per l’eliminazione dei cookie di terze parti da Chrome. Il lancio della Privacy Sandbox, cioè quella serie di nuove tecnologie per sostituire i cookie di terze parti con soluzioni più moderne, avverrà soltanto nella seconda metà del 2024. Attendere, prego.

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Antonino Gallo

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