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Chiedi a dottor Google: arriva l’IA per la diagnosi delle patologie cutanee

Published by
Lidia Sonsini

Tra le novità dell’evento Google I/0 2021 c’è anche il dermatologo virtuale: l’applicazione web basata su IA per la diagnosi dei problemi della pelle sarà disponibile entro l’anno.

 

Il dermatologo virtuale di Google diagnostica i problemi della pelle (Google)

L’intelligenza artificiale applicata alla ricerca medica non è solo a disposizione dei professionisti, ma arriverà anche su tutti gli smartphone ed i dispositivi portatili dotati di fotocamera: entro la fine dell’anno, Google rilascerà un nuovo tool che sa diagnosticare i problemi della pelle, dei capelli e delle unghie.

A spingere il gruppo di Mountain View verso la ricerca e lo sviluppo dell’IA in ambito diagnostico è stata l’enorme quantità di ricerche digitate annualmente: ammontano a quasi 10 miliardi di domande, riguardo macchie, nei ed altri fastidi della pelle.

Per quanto innovativa, l’intelligenza artificiale non sostituisce la diagnosi professionale: così come molte altre tecnologie mediche, il tool non è pensato per eliminare del tutto il consulto medico, ma può essere usato solo come uno strumento di screening per ottenere informazioni riguardo al proprio problema e rispondere a delle domande preliminari. Google ha messo in chiaro che i risultati ottenuti non costituiranno una diagnosi formale, e sarà comunque necessario sottoporsi ad una visita medica di persona e a tutti gli esami clinici adeguati per una diagnosi corretta.

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IA Google, come funziona la diagnosi da smartphone

Prima occhiata all’UI dell’applicazione per la diagnosi dei problemi della pelle (Google)

Il tool sviluppato da Google è una applicazione web-based, pensata per essere usata insieme alla fotocamera del proprio smartphone. Basterà fare tre foto della propria pelle, dei capelli o delle unghie da angolazioni diverse per assicurare una maggiore accuratezza ed una prospettiva più precisa. Successivamente, Google porrà le stesse domande che ci si possono aspettare da un dermatologo: quale tipo di pelle si ha, qual’è il problema che si sta avendo e quali sono i sintomi.

I risultati saranno calcolati grazie ad un database controllato da dermatologi professionisti, ed un confronto con le domande più frequenti e le immagini simili nei risultati di ricerca. L’IA conosce 288 possibili patologie, ed analizzerà tutte le informazioni fornite per poi elaborare una lista di possibili diagnosi. Il prototipo è già stato adeguato per tenere in considerazione fattori che potrebbero influenzare i risultati, come l’età, il sesso, l’etnia ed i tipi di pelle.

Il lancio si prospetta per la fine dell’anno; tuttavia,  chi è interessato a provare l’applicazione prima del rilascio, può già iscriversi per l’early access, indicando i propri dati nel modulo di Google.

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Lidia Sonsini

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