Vi siete mai chiesti perché Google è il motore di ricerca predefinito su Safari? Dietro ad una tale scelta si annidano investimenti enormi da parte di Big G per mantenere l’esclusività sui dispositivi Apple e le cifre spifferate in rete sono da capogiro.
I possessori dei dispositivi Apple avranno certamente notato che su Safari – il browser Internet sviluppato dalla “mela” e pre-installato nativamente su iPhone, iPad e Mac – esiste una sorta di esclusività o preferenza del motore di ricerca Google rispetto al concorrente “Bing” di Microsoft. E non si tratta di una gentile concessione del gigante di Cupertino, ma di un vero e proprio accordo tra i due brand che sottintende un investimento finanziario enorme da parte della stessa azienda di Mountain View.
Come spiegato infatti da PhoneArena, Google versa nelle tasche di Apple una somma di denaro ragguardevolissima per far sì che il suo motore di ricerca sia impostato come predefinito sul browser Safari. Secondo le ultime rilevazioni relative all’anno 2020, pare che Big G abbia sborsato qualcosa come 10 miliardi di dollari sull’unghia, cifra senz’altro enorme ma che evidentemente riflette ragionamenti di investimento o di convenienza per ambedue le società: Apple mette le mani su un prezioso tesoretto, mentre Google tiene a distanza la rivale Microsoft.
La cosa più interessante è tuttavia un’altra: la cifra corrisposta da Google non è da intendersi come fissa o perpetua, bensì variabile. L’esborso, detto in altri termini, varia negli anni e gli scostamenti di prezzo sono da intendersi ovviamente in senso positivo per Apple: come dimostrano alcuni documenti degli investitori, Big G verserà nel 2021 un tesoretto di 15 miliardi di dollari, a fronte di un rincaro della spesa pari al 50% rispetto all’anno precedente. E tale aggravio si riverbererà pure nel 2022 e negli anni a seguire, sfiorando i 20 miliardi di dollari.
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A decidere il prezzo è naturalmente Apple, ma c’è da dire che questo tira e molla potrebbe tradursi in un vero e proprio punto di non ritorno: in base ad alcuni rumors provenienti dalla rete, Google potrebbe divincolarsi in futuro dall’accordo pluriennale con Apple; all’opposto, c’è invece chi sostiene che sia lo stesso gigante di Cupertino a non ritenere più conveniente l’investimento, soprattutto se dovesse davvero veder la luce un motore di ricerca griffato Apple e perciò in stretta competizione con quelli di Google e di Microsoft.
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Ad ogni buon conto, l’accordo di esclusività firmato da Google e Apple ha un obiettivo ben preciso: evitare che Bing diventi il motore di ricerca predefinito su Safari. Da qui si spiegano anche i pesanti emolumenti versati da Big G nelle tasche del colosso rappresentato da Tim Cook, che sfrutta così la propria posizione di forza per incrementare il proprio business.
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