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Google Doodle dedicato all'Equinozio di Primavera e all'Eclissi di Sole

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Quest'anno la Primavera coincide con il giorno in cui si verifica un'eclissi totale di sole e Google ha dedicato il Doodle a questi due eventi, creando un'animazione in cui il Sole viene oscurato proprio come durante un'eclissi.

Google ha dedicato il Doodle del 20 Marzo 2015 al Primo giorno di Primavera e all’Eclissi di Sole. Il Doodle che Google ci propone Venerd’ 20 marzo 2015 consiste in un’animazione di fiori che rappresentano la parola ‘Google’. Quest’anno, infatti, il 20 Marzo coincide con il giorno in cui si verifica un’eclissi totale di sole e il Doodle viene oscurato proprio come durante un’eclissi.

Effettivamente la nuova stagione non è ancora iniziata, perché il momento esatto  corrisponde alle 23,45 ora italiana, quando il Sole attraverserà il punto vernale (o equinozio di primavera), ossia uno dei due crocevia della sfera celeste in cui eclittica ed equatore si intersecano.

Questo vuol dire che oggi la durata del giorno sarà di 12 ore come quella della notte. Da domani e fino a settembre, la luce e il calore aumenteranno gradatamente per l’emisfero settentrionale.

Quindi oggi è il primo giorno di primavera? Come mai quest’anno la primavera cade il 20 marzo e non il giorno 21 come abbiamo imparato nei testi scolastici? Perché quest’anno l’equinozio di primavera si manifesta con un giorno di anticipo? Lo strano fenomeno è dovuto ad un errore umano che si trova nel calendario gregoriano che oggi è in uso in gran parte del mondo.

Il calendario gregoriano prende il nome da Papa Gregorio XIII, che lo introdusse nel 1582 con la bolla papale Inter Gravissimas promulgata a Villa Mondragone, presso Monte Porzio Catone, Roma ed è una modifica del calendario giuliano, precedentemente in vigore, in accordo con la proposta di Luigi Lilio.

Si tratta di un calendario basato sull’anno solare, cioè sul ciclo delle stagioni; infatti un anno è costituito di 12 mesi con durata diversa, da 28 a 31 giorni, per un totale di 365 o 366 giorni nell’anno bisestile che avviene ogni quattro anni.

L’anno siderale, ossia il periodo in cui la Terra fa un giro completo intorno al Sole, è stato rappresentato per convenzione con un margine di approssimazione con una durata di 365 giorni 6 ore 9 minuti e 10 secondi.   


Questa durata non corrisponde esattamente a quella dell’anno solare medio che si ricava dalle osservazioni astronomiche; infatti quest’ultimo risulta essere più corto di 11 minuti e 14 secondi. Di conseguenza, il calendario giuliano accumula un giorno di anticipo ogni 128 anni circa rispetto al trascorrere delle stagioni.

">L’effetto accumulo porta ogni quattro anni al famoso giorno bisestile (il 29 febbraio), necessario per pareggiare i conti e tornare al passo con l’orbita terrestre. Inoltre la  forma non perfettamente sferica della Terra provoca la precessione dell’asse terrestre portando  la primavera ogni anno sempre un po’ in anticipo rispetto al precedente. La somma di queste imprecisioni farà cadere l’equinozio il 20 marzo almeno fino al 2020.

In realtà dall’inizio del millennio l’equinozio di primavera è capitato il giorno 21 marzo solo in due occasioni: nel 2003 e nel 2007, mentre invece nel 2044 e nel 2496 cadrà  il 19 marzo.

Il calendario giuliano, molto simile a quello che conosciamo oggi, fu adottato nel Concilio di Nicea nel 325 d.c.. Il suo difetto consisteva nell’accumulare un giorno di anticipo ogni 128 anni. Nel 1582 a causa della situazione menzionata prima, si era accumulata una differenza di circa 10 giorni con i principali appuntamenti astronomici e così l’equinozio di primavera si verificava l’11 marzo. Così si decise di recuperare i giorni perduti, in modo da riallineare la data di inizio delle stagioni a quella dell’anno 325. Per evitare di ripetere la stessa situazione in futuro, fu modificata la durata media dell’anno e per recuperare i giorni perduti gli astronomi del tardo Cinquecento pensarono bene di saltare, nel mese di ottobre 1582  di 10 giorni il calendario e di imporre al giorno successivo al 4 ottobre 1582 il numero 15 al posto del 5. 

 Nell’originale calendario giuliano, promulgato da Giulio Cesare, l’equinozio di primavera cadeva il 25 marzo, mentre secondo quanto stabilito dal Concilio di Nicea nel 325 d.C. e poi confermato nel 1582 da Papa Gregorio XIII il giorno dovrebbe essere il 21 di marzo. 

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