Gero AI usa lâintelligenza artificiale per analizzare dati biometrici raccolti da smartphone e indossabili e capire come stiamo invecchiando.
Dati biometrici collezionati tramite smartphone e dispositivi indossabili per predire e âhackerareâ, manomettere i nostri processi di invecchiamento. Ă questa lâidea alla base di Gero AI, societĂ di Singapore giĂ ribattezzata startup della longevitĂ e che â come dice anche la denominazione sociale â fa leva sullâintelligenza artificiale per promuovere un invecchiamento piĂš salutare. La longevitĂ dovrebbe arrivare come naturale conseguenza.
PerchĂŠ diciamocelo, con gli immensi e un tempo inimmaginabili progressi che ha fatto la medicina nellâultimo secolo, il problema non è certamente quello di una vita lunga. In Italia, ad esempio, la durata media ha stabilmente varcato la soglia degli 80 anni. Semmai dovremmo lamentarci del fatto che ci arriviamo pieni di acciacchi e con prescrizioni mediche giornaliere lunghe quanto una lista della spesa. Insomma, di tempo a disposizione ne abbiamo, la salute per godercelo lascia invece parecchio a desiderare.
Al netto di predisposizioni genetiche o patogeni esterni imponderabili, il ruolo principale nellâinvecchiamento âcattivoâ lo giocano le nostre pessime abitudini di vita. Stress, alcool e cibo spazzatura, scarsissima o nulla attivitĂ motoria sono solo alcuni dei fattori che compromettono il nostro benessere.
Queste sono le premesse considerate dal fondatore di Gero AI, lo scienziato russo Peter Fedichev. Fisico terorico per formazione, Fedichev si è poi specializzato in biotecnologia molecolare e in machine learning applicato alla ricerca farmacologica. Ora la sua Gero ha pubblicato un paper in cui spiega che i dati raccolti via smartphone e dispositivi indossabili aiutano a predire lâinvecchiamento biologico con unâaccuratezza simile a quella offerta dagli esami del sangue.
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âNon possiamo ridurre la salute a un semplice numero â premette Fedichev â ma lâetĂ biologica è un indicatore affidabile di quello che passiamo, di quanto tossico può essere il nostro stile di vita. Il rapporto tra lâetĂ biologica e quella anagrafica si chiama acceleratore biologico e ci permette di predire quanto siamo esposti a malattie croniche, stagionali e alle complicazioni che le potrebbero accompagnareâ.
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Gero AI ha messo a disposizione degli sviluppatori una API chiamata GeroSense, che permette di integrare il proprio modello di intelligenza artificiale per la raccolta e lâelaborazione dei biomarker a qualsiasi app per il fitness o per il monitoraggio della salute. Per adesso la piattaforma di sviluppo è a pagamento. âIl nostro obiettivo ultimo è passare i dati al setaccio e vedere come sono influenzati dalla genetica. Ma anche senza arrivare a tanto, i biomarker sono di grande aiuto giĂ da soli, perchĂŠ ci dicono quanto ci stiamo indebolendo e che rischio abbiamo di ammalarci in futuroâ.
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