La nuova funzione di Gemini Deep Research potrebbe segnare la svolta nell’esperienza di ricerca e sviluppo tramite Intelligenza Artificiale, coniugando le fonti web agli upload degli utenti per la creazione di progetti ancora più personalizzati e originali.
Gemini, intelligenza artificiale sviluppata e distribuita da Google, è stata lanciata da più di un anno e nel corso dei mesi è stata migliorata e ampliata al punto da essere diventata molto più funzionale e utile. Adesso praticamente ogni ricerca effettuata su Chrome viene filtrata da Gemini, che si occupa di offrire contenuti il più possibile inerenti alle chiavi di ricerca utilizzati.
Tra le funzionalità più apprezzate dell’IA di Google c’è ovviamente Deep Research, uno strumento pensato per semplificare le ricerche online attraverso l’automatizzazione della ricerca di fonti e la loro catalogazione. A quanto pare Google ha intenzione di potenziare ulteriormente questa funzione, aggiungendo una caratteristica tipica di un altro strumento IA proprietario, quella di NotebookLM.
Per chi non lo sapesse questa funzione consente di lavorare su fonti caricate dall’utente senza ricercare informazioni sul web. Analizzando il contenuto caricato sul sistema, NotebookLM è in grado di generare mappe concettuali, riassunti, risposte a domande specifiche e anche brevi podcast sul contenuto.
L’aggiornamento di Deep Reserch di Gemini potrebbe modificare il mondo in cui si fanno gli approfondimenti
A segnalare questa possibile sinergia tra i due strumenti in un futuro è stato l’utente X “testingcatalognews”, il quale anticipa la volontà di Google di poter offrire all’utenza un Deep Research in grado di mescolare le fonti caricate dall’utente come articoli specialistici, appunti e presentazioni a fonti riguardanti lo stesso argomento prese dal autori qualificati e certificati dal web.
Grazie a questa possibilità si potrebbe creare un contenuto il più approfondito possibile, ma anche più personalizzato per ciascun utente. Poniamo il caso di far fare la stessa ricerca allo strumento IA di Google, tendenzialmente potrebbe dare lo stesso risultato a più utenti, creando dunque contenuti molto simili tra loro.
Se però alle fonti ritenute autorevoli da Deep Research sul web venissero aggiunte delle fonti provenienti da libri di testo, da giornali e da appunti personali che non sono ancora presenti sul web, ogni contenuto sarebbe differente dall’altro, originale rispetto a quello di un altro che carica i propri articoli e fonti.
Lo scenario è sicuramente interessante, ma attualmente Google non ha confermato ufficialmente di essere al lavoro su questa implementazione, dunque non sappiamo effettivamente quando e se verrà rilasciato questo upgrade per l’apprezzatissimo strumento di ricerca.