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Facebook, scacco matto al Web, ora si prende anche i contenuti

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Dopo essersi assicurato oltre 1 miliardo di iscritti e quasi altrettanti numeri telefonici, ora Facebook inizia a stringere le redini e muove un passo, piuttosto pesante, verso un pericoloso accentramento.

Dopo essersi assicurato oltre 1 miliardo di iscritti e quasi altrettanti numeri telefonici, ora Facebook inizia a stringere le redini e muove un passo piuttosto pesante verso un pericoloso accentramento.

Facebook ha infatti annunciato che porterà i contenuti all’interno del Social Network, eliminado i link esterni e spingendo gli utenti a restare su Social.

I dati di utilizzo evidenziano che la piattaforma, ormai matura, inizia a traballare, con cancellazioni e un tempo di permanenza in riduzione.

Per ravvivare l’interesse Facebook pensa ai contenuti e lo fa in grande, avviando contatti con grandi player del calibro di New York Times, Buzzfeed e National Geographic, ai quali Facebook offrirebbe denaro in cambio dell’esclusiva su alcuni contenuti.

Questo cambio sarebbe rivoluzionario sia per il Social Network, sia per Facebook. La società americana dichiara, tra le motivazioni di questa scelta, la volontà di voler controllare il contenuto pubblicato, cosa che oggi, salvo in minima parte, non è in grado di fare.

Ci sono però tante ombre su Facebook, a partire dal cosiddetto Edge Rank, quel sistema che regola il flusso di notizie e ci fa vedere con maggiore frequenza determinati contenuti.

Regole a parte, quello che è ovvio e conosciuto da tutti è che la visibilità delle pagine è stata notevolmente ridotta; pagine che di fatto offrono molto spesso contenuti e notizie.

L’unico modo di essere visibili oggi, salvo rare eccezioni, è pagare. Pagare per informare i propri utenti. Un paradosso che dovrebbe mettere in guardia da possibili problematiche future.

Cosa accadrebbe se un domani Facebook decidesse di spostare l’attenzione ad un giornale piuttosto che ad un altro? E chi farà da filtro contenuti? Con quali regole?

C’è in gioco la libertà e l’indipendenza dell’informazione, sviluppata dal basso grazie proprio alle specificità della rete Web, libera e indipendente.

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