Facebook sta testando un nuovo strumento per contrastare la piaga delle fake news.
Il salto generazionale compiuto dai social network appare a dir poco impensabile se si torna indietro di qualche anno. Da semplici strumenti per restare in contatto e abbattere le naturali distanze, le piattaforme digitali hanno presto rovesciato il proprio ruolo all’interno della società, trasformandosi addirittura in veri e propri motori trainanti dell’informazione. Non si tratta comunque di una crisi d’identità, ma di una conseguenza imposta dall’utilizzo capillare e generalizzato di Internet.
La nuova posizione assunta dai social network non è ad ogni modo scevra di storture, come dimostrato dal vespaio di fake news che serpeggia quotidianamente nelle flebili maglie di gruppi e account personali. Una pratica tutt’altro che secondaria e dagli effetti a dir poco pericolosi: oltre a gettare benzina nel fuoco dell’odio, la cattiva informazione alimenta infatti le polemiche che spesso e volentieri finiscono per toccare trasversalmente anche questioni di natura politica.
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Pur nella difficoltà di aggirare il fenomeno – stante l’incontrollato numero di utenti che ogni giorno utilizzano le piattaforme digitali – Twitter e Facebook si sono dimostrate negli anni i social network più virtuosi sotto il fronte della lotta alle notizie false, applicando limitazioni e inaugurando strumenti anche di una certa valenza. L’ultima sperimentazione in materia proviene dall’azienda controllata da Mark Zuckerberg, che se non sradicherà totalmente la circolazione delle fake news, avrà quantomeno il compito di responsabilizzare l’utente verso un’informazione completa, affidabile e trasparente.
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L’arma di Facebook – peraltro ripresa da Twitter – è condensata in un piccolo pop-up che si aprirà automaticamente ogni qualvolta si cercherà di condividere un determinato articolo. Non si tratta insomma di congegno artificioso, bensì una semplice scritta che l’invita l’utilizzatore del social network a consultare integralmente l’articolo prima di condividerlo a beneficio di altri utenti.
Il nuovo strumento è al momento in una preliminare fase di test che coinvolgerà il 6% degli utenti iscritti su Facebook. A far da apripista saranno i possessori di dispositivi Android, ma non occorrerà aggiornare l’app di Zuckerberg, visto che si tratterà di modifiche lato server. L’auspicio è che tale congegno possa ben presto approdare in chiave stabile e ufficiale.
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