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Non solo cellulari

Facebook, alla radice dei problemi di Meta c’è Apple

Published by
Antonino Gallo

TikTok ha soppiantato Facebook a livello di “cliccate” e visite nel 2021. Ma magari il problema di Mark Zuckerberg fosse solo il social network cinese. Alla radice del crollo (in borsa ma non solo) di Meta, per sua stessa ammissione, ci sarebbe Apple. Che “ha cambiato le regole del gioco”.

E’ l’interessante articolo pubblicato dal Wall Street Journal, che pone nuovamente l’accento su quelle modifiche alla privacy di Apple, sin dall’aggiornamento iOS 14.5, che alla fine ha colpito Facebook, soprattutto a livello degli inserzionisti, i quali si stanno spostando i loro budget e gli investimenti sui competitor di Meta, Google in primis. Da qui il calo degli affari.

La crisi di Facebook dipenderebbe da Apple – Adobe Stock

Le funzionalità di privacy per i dispositivi mobili hanno spinto le aziende di e-commerce a ridurre drasticamente la spesa pubblicitaria. Le modifiche stanno colpendo il cuore della capacità di Meta di indirizzare gli annunci agli utenti. Facebook è stata a lungo una delle scommesse più sicure nella pubblicità digitale. Non più. Martha Krueger, che gestisce un’attività di cestini regalo chiamata Giften Market, spendeva l’intero budget pubblicitario su Facebook e Instagram di Meta Platforms Inc. Ha preso un nuovo cliente per ogni 14 dollari che ha speso.

Meta, galeotta l’Identifier for Advertisers

Meta, il logo – Adobe Stock

Sebbene molti utenti probabilmente non siano a conoscenza del fatto, i sistemi operativi iOS di Apple hanno da tempo caratterizzato una tecnologia di tracciamento degli utenti chiamata IDFA, che sta per “Identifier for Advertisers”.

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L’IDFA viene utilizzato per tracciare e identificare il modo in cui gli utenti iOS interagiscono con app non browser, in modo da evitare di rivelare le informazioni personali degli utenti.

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Prima di iOS 14.5 gli IDFA funzionavano silenziosamente sui dispositivi degli utenti, fornendo dati utente resi anonimi ai proprietari di app. iOS14 ha cambiato tutto questo: quel cambiamento a prima vista sottile ha eroso in realtà le certezze di Facebook.

In iOS 14.5 quando un utente inizia a utilizzare un’app, viene mostrata una finestra di dialogo che richiede loro di accettare o rifiutare di essere tracciati dall’app per facilitare la pubblicità personalizzata. Se l’utente sceglie “Consenti tracciamento”, IDFA funziona normalmente. Ma se l’utente sceglie “Chiedi all’app di non tenere traccia”, l’app non sarà in grado di accedere all’IDFA.

Questa nuova funzionalità iOS, denominata App Tracking Transparency (ATT), è diventata obbligatoria nell’aprile 2021. Il risultato per Facebook e altri proprietari di app è che molti utenti iOS ora scelgono di non consentire alle app di utilizzare IDFA per tracciare la propria attività.

Sarà una pura coincidenza (per il Wall Street Journal no), ma guarda caso è proprio da quel periodo storico che sono iniziati i mali di Meta. Dentro la rottura di 10 miliardi di dollari di Facebook ci sarebbe proprio la galeotta (per Mark Zuckerberg) scelta di Apple della sua “trasparenza del tracciamento” su iOS.

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Antonino Gallo

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