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Non solo cellulari

È stata creata un’intelligenza artificiale che rileva e interpreta le emozioni degli studenti

Published by
Pasquale Conte

Si sta lavorando per dare vita ad un sistema complesso che, tramite l’intelligenza artificiale, può rilevare ed interpretare le emozioni degli studenti

Ormai le grandi società di ricerca stanno provando ad implementare l’intelligenza artificiale in qualsiasi ambito. L’ultimo riguarda quello scolastico, con Intel che – in partnership con Classroom Technologies – ha deciso di dar vita ad un progetto molto interessante.

Sta venendo sviluppata un’intelligenza artificiale in grado di leggere ed interpretare le emozioni degli studenti (Unsplash)

L’idea è quella di dar vita ad uno strumento che, tramite IA, riesca a rilevare e ad interpretare le emozioni degli studenti. Una sorta di aiuto per gli insegnanti, che potranno così rendere le proprie tecniche di insegnamento più interessanti e dinamiche. Ad essere sfruttati saranno segnali non verbali come l’espressione facciale e il linguaggio del corpo.

IA per gli studenti, tutto sull’ultima ricerca di Intel

Il nuovo sistema si presenta come uno strumento utile soprattutto per i professori, che avranno così modo di affinare i metodi di insegnamento (Adobe Stock)

Il progetto è sicuramente molto interessante, anche se ancora lontano dall’essere definito. La soluzione per interpretare le emozioni degli studenti entrerà a far parte del software Class, che a sua volta è integrato con Zoom. L’algoritmo di intelligenza artificiale si basa sul lavoro di un team di psicologi, che ha deciso di analizzare i dati ricavati da alcune riprese effettuate con classi reali, tramite videocamere 3D.

Questo sistema avrà dunque il compito di analizzare le immagini trasmesse dalle webcam degli studenti, fornendo ai professori un aiuto in più per ciò che riguarda le tecniche di insegnamento. Ci sono in realtà già diverse critiche per un progetto così ambizioso, come segnalato da Protocol. Innanzitutto, la comunicazione verbale, non verbale e paraverbale varia da Paese a Paese. Se per esempio nel nord Europa si tende a sorridere solo in contesti intimi e familiari, discorso diverso va fatto per i paesi mediterranei o per quelli latini. Vanno poi presi in considerazione i cosiddetti “sorrisoni falsi”, che sono all’ordine del giorno soprattutto in contesti formali. Vedremo che cosa succederà in futuro e se questa tecnologia verrà adottata in maniera concreta o meno.

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Pasquale Conte

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