Tra un cambio di canale, una numerazione modificata, e un Mux rivisitato, la rivoluzione del digitale terrestre, che si avvia alla tecnologia di seconda generazione (DVB-T2) si avvicina al primo switch off, quello di settembre 2021.
La tecnica dei Mux (diminutivo di Multiplexer), usata per impacchettare e trasmettere i segnali televisivi e radiofonici del digitale terrestre, sembra stia trovando la sua quadra. Nonostante l’ennesimo cambio di numerazione avvenuto proprio a ridosso del weekend in corso.
Dicevamo dei Mux. Questa tecnica permette di “impacchettare” le trasmissioni di diverse emittenti stessa banda di frequenza elettromagnetica. Ottimo. Ma bisogna fare attenzione a risintonizzare tutti i dispositivi per capire quali sono i canali cancellati, quali quelli rinominati e ancora, quali sono stati modificati con l’entrata in ballo del loro gemello HD.
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I canali “tondi” (100, 200 etc) fanno da test channel, per capire se il decoder o il tv di casa sarà intaccato dalla rivoluzione Digitale Terrestre. Che a giugno 2022 switcherà definitivamente verso il DVB-T2, un’estensione dello standard DVB-T del consorzio europeo DVB per una modalità di trasmissione televisiva digitale terrestre.
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Se in questi canali comparirà una schermata blu con la scritta: “Test HEVC Main10”, tutto ok: non si cambia dispositivo. Stessa sorte per quei dispositivi acquistati dal 2017.
Diversamente occorre cambiare dispositivo, usufruendo del bonus TV (fino a 50 euro, un’agevolazione per l’acquisto di TV e decoder idonei per i nuovi standard trasmissivi) o attraverso il cosiddetto “uno contro uno” (chiunque vuole liberarsi del vecchio televisore o decoder ha diritto a consegnarlo gratuitamente al punto vendita).
Per chi ha problemi di interferenze – principalmente decoder o tv ante-2017 – può sfruttare il nuovo servizio di assistenza: HELP interferenze, un servizio governativo dove è possibile sapere se l’indirizzo coinvolto dal problema rientra tra le zone geografiche interessate dalle interferenze LTE, e ricevere adeguato supporto. Gratuitamente. Il problema coinvolge solo la TV digitale terrestre, mentre non colpisce la televisione satellitare.
Nel frattempo Sky ha detto stop all’offerta di abbonarsi a Sky DTT, “sostituiti” dai più convenienti Sky Smart o Sky Open, solo per le piattaforme fibra e satellite, con la possibilità di disdire in qualsiasi momento l’abbonamento, oppure ricevere un forte sconto legandosi per 18 mesi.
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