Con i dazi che sono diventati realtà quali sono e saranno le ripercussioni su tutti i device tecnologici che acquistiamo? C’è da preoccuparsi per i prezzi?
La questione legata ai dazi è una questione che continua a essere molto delicata, con le tariffe che sono ufficialmente entrate in vigore su tutta una serie di scambi commerciali tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti. Lo scopo dei dazi, se lo si chiede al Presidente degli Stati Uniti, è quello di riequilibrare un qualche squilibrio ingiusto che si era venuto a creare.
Anche se gli analisti sono concordi nel dichiarare che effettivamente non c’erano basi per mettere in atto questo genere di provvedimenti. Ma i provvedimenti sono arrivati. Che cosa significa per il mercato della tecnologia? Quanto rischiamo di pagare i device tecnologici che arriveranno nei prossimi mesi? Una domanda che sembra strana ma che invece dobbiamo porci.
Prima di passare a vedere quali sono le ripercussioni eventuali sui cittadini europei, è chiaro che occorre fare una piccola parentesi su quello che accadrà ai prodotti che dall’Europa arriveranno negli Stati Uniti. Questi prodotti verranno tassati al 15%, bene o male quasi tutti, il che significa che molto probabilmente le imprese, per non andare in perdita, aumenteranno di una percentuale variabile i prezzi finali di quanto arriverà negli Stati Uniti.
Alcuni prodotti, come quelli agricoli e alcune materie prime nonché i componenti per aerei, invece hanno dazi allo 0% per creare un mercato favorevole verso gli Stati Uniti e lontano dalla Cina.
Ma come funzionerà con i device come smartphone, PC, console? Da dove vengono in realtà questi oggetti? Paradossalmente, almeno per ora, niente di quello che utilizziamo tutti i giorni come oggetti tecnologici dovrebbe subire grandi fluttuazioni nei prezzi. Se i prezzi dei prossimi smartphone aumenteranno non sarà per i dazi.
Questo perché in pratica niente di quello che utilizziamo tra tablet, smartwatch e smart TV passa direttamente tra Europa e Stati Uniti e viceversa. Tutto viene assemblato, se non direttamente prodotto anche nelle componenti, in Paesi come Cina e Vietnam.
In più per quello che arriverà dagli Stati Uniti, perché non dobbiamo dimenticare che i dazi funzionano in entrambi i sensi anche se con percentuali lontanissime tra loro, potrebbe essere applicata una tariffa che non raggiunge neanche l’1%, e che probabilmente verrà ulteriormente tagliata.
Sostanzialmente quindi il problema non sarà un problema europeo o quantomeno non lo sarà per ora. Proprio perché i famosi dazi colpiranno le importazioni negli Stati Uniti. A trovarsi a pagare di più saranno quindi, sicuramente per ora e probabilmente anche in futuro, gli utenti americani per i quali ciò che arriverà dalle filiere produttive europee e cinesi dovrà passare per le forche caudine dei dazi.
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